Diabete: in Sicilia colpita il 6% della popolazione (dati Istat). Una malattia dall’alto impatto socio-economico che determina un costo importante anche a livello del Sistema Sanitario Nazionale. A Palermo, in occasione del VIII Convegno nazionale della Fondazione dell’Associazione Medici Diabetologi (Amd), un simposio è dedicato alla cura di questa malattia in un’ottica di scelte terapeutiche sostenibili.
Ricorrere a terapie e soluzioni efficaci, in grado di prevenire le ipoglicemie gravi, i problemi cardiovascolari correlati, come l’arteriopatia periferica, e gestire correttamente le patologie che vedono il diabete come un’importante comorbidità o conseguenza, quali l’obesità, è oggi un aspetto fondamentale che il mondo medico-scientifico si trova ad affrontare nella pratica clinica quotidiana.
“Il diabete è una malattia molto diffusa. La forma di tipo 1, ovvero quella un tempo definita insulino-dipendente, ha un forte impatto sulla qualità di vita e sul futuro di chi ne è colpito – commenta il dottor Giorgio Grassi della Scdu di Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo presso l’A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino -. Tutto ciò che può proteggere dall’ipoglicemia o da altre complicanze come le retinopatie o le nefropatie, nel lungo periodo, riducendo i ricoveri per le emergenze acute, abbassa notevolmente l’impatto economico della malattia sul sistema”.
“Per ottenere ciò – aggiunge – è necessario affidarsi alle nuove tecnologie. In altre parole, a tutti quei sistemi avanzati di terapia con microinfusori abbinati a sensori con algoritmi di automatismo, la prima apertura reale verso il pancreas artificiale. Si tratta di tecniche che non solo sostengono il paziente ma lo aiutano in tutti quei momenti in cui, indipendentemente dal suo grado di attenzione, prevengono autonomamente l’ipoglicemia”.
Spesso il diabete fa rima con obesità. Per quanto riguarda l’obesità, la Sicilia, insieme alla Campania, continua ad essere tra le regioni in testa in Italia come numero di persone sedentarie e obese, una grave condizione patologica e un’importante fattore di rischio per il diabete, le malattie cardiovascolari, le malattie muscolo scheletriche e i tumori.
“Obesità e diabete sono due facce della stessa medaglia – continua Grassi – dove un approccio multidisciplinare del paziente ricopre un ruolo di primaria importanza per la loro gestione. È necessario, infatti, che l’impiego di tecnologie innovative sia abbinato ad una corretta sensibilizzazione e informazione dell’individuo verso accorgimenti preventivi; la strada vincente per una corretta gestione del diabete”.
La Sicilia detiene anche il primato per numero di obesi in età pediatrica, ovvero dagli 8 ai 12 anni. “Questo è dovuto a un regime alimentare sbagliato, prevalentemente a base di carboidrati, legato da un lato alla storia della Regione stessa e dall’altro all’indice di disoccupazione elevato e al reddito pro-capite basso; elementi, questi, che portano le famiglie a ricorrere a una dieta carica di pane e pasta, piuttosto che di proteine nobili, sensibilmente più costose”, conclude Luigi Piazza, presidente della Società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche. (AdnKronos)