Cinquestelle di Palermo nel caos, appello a Grillo su Facebook

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Cinquestelle di palermo, Igor Gelarda

Cinquestelle di Palermo nel caos e gli attivisti ormai invocano l’intervento diretto di Beppe Grillo. Bocche cucite, ma i social e la Rete, armi preferite dei pentastellati non possono trattenere il malumore che ormai trabocca. Tensioni e rivalità sono argomenti noti a qualsiasi soggetto politico, ma nel M5S fino a qualche tempo fa si era riusciti a dare l’immagine di un movimento unito.

In realtà, il conflitto interno si stava progressivamente sviluppando sotto traccia, la polemica dopo le indagini sulle firme false hanno aperto il vaso di Pandora e fatto esplodere tutte le contraddizioni. Qualche tempo fa era stato Vincenzo Pintagro, sulla sua pagina Facebook, a denunciare l’ostracismo dei dirigenti vicini a Riccardo Nuti nei confronti degli attivisti non allineati. Oggi è un altro noto attivista, il poliziotto Igor Gelarda, già candidato alle “comunarie”, a mettere il dito nella piaga.

“Grillo intervenga su Palermo, continua a la deriva anarchica e farsesca del Movimento 5 Stelle. Uno scontro in atto con oscuramento di forum e di altri canali social. Con foto inappropriate e veleni di ogni tipo. Purtroppo ho l’impressione che il movimento palermitano si stia comportando come un qualsiasi partito, diviso tra correnti e odi. A questo punto, per evitare che si perda definitivamente la faccia, secondo me è necessario un intervento forte, io spererei proprio fisico, di Beppe Grillo su Palermo” – implora quasi Gelarda dal suo profilo Facebook.

La presa di posizione dell’attivista, riferiscono i bene informati, si riferisce alle recenti polemiche seguenti alla cena del meet-up cittadino, evento al quale hanno partecipato i deputati finora indagati e sospesi dal partito, mentre fuori sono rimasti gli attivisti storici dei Cinquestelle di Palermo. Ma non solo. Igor Gelarda quando parla di polemiche si riferisce senz’altro allo scontro sull’accesso degli attivisti del M5S al Forum ospitato dalla piattaforma “Il Grillo di Palermo”. Era stato Vincenzo Pintagro, insieme ad altri storici militanti, nelle scorse settimane, a lanciare l’allarme-esclusione. Secondo quanto riferito alla stampa dagli stessi interessati, il gruppo dirigente legato ai parlamentari nazionali e regionali coinvolti nello scandalo delle firme false, avrebbe loro impedito l’accesso al sito negando le credenziali. Nella filosofia organizzativa dei grillini questo equivale ad impedire ogni forma di informazione e partecipazione democratica ai processi decisionali del movimento che hanno come luogo esistenziale il web.

Dopo la polemica di Pintagro, Romano, Scarpello, Gelarda e di un nutrito numero di attivisti, l’intervento di Adriano Varrica ha posto fine all’ostracismo virtuale. Ma nemmeno il tempo di rallegrarsene, che il Forum del sito è stato oscurato di nuovo. Ovviamente ad essere accusati di “censurare” il dibattito ed escludere gli attivisti scomodi, sono i dirigenti dei Cinquestelle di Palermo più vicini ai parlamentari. Lupo e Giulivi su tutti, ma i boatos dei dissidenti coinvolgono l’intero gruppo politico grillino.

Accorato, quindi, l’appello su Facebook di Igor Gelarda, non nuovo a polemiche interne. La sua candidatura alle “comunarie”, infatti, aveva da subito allarmato una parte dei Cinquestelle timorosi di perdere terreno nei confronti di una new entry  che aveva acquisito nel suo ruolo di sindacalista della polizia una grande visibilità.

Grillo – scrive Gelarda sulla sua pagina- “non deve venire a dirci quello che dobbiamo fare, ma deve infondere coraggio a tutti gli smarriti grillini, che ormai sono tanti, e deve darci indicazioni su come possiamo riprendere la marcia per non lasciare Palermo ai soliti noti alle prossime elezioni comunali. Dobbiamo radunare attorno ad un unico tavolo tutte le forze migliori del movimento palermitano, senza più gelosia e mania di protagonismo, e ripartire per dare speranza. Ma che stiamo aspettando? Non si possono affrontare le elezioni regionali, in maniera dignitosa, se non si affronta prima il nodo palermitano. Dobbiamo dare la dimostrazione che siamo in grado di risolvere i nostri problemi, se vogliamo che gli altri pensino che poi saremo in grado di risolvere i problemi della collettività”.

In attesa che il fondatore del M5S faccia sapere le sue determinazioni su Palermo, la situazione interna al movimento si incancrenisce ogni giorno di più a pochi mesi, ormai, dalle elezioni comunali del 2017.