Pietro Grasso apre campagna elettorale di LeU a Palermo: “In Sicilia troppe ferite non rimarginate”

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“In queste settimane di campagna elettorale tocco con mano i problemi di una nazione sfiduciata che ha smesso di credere in se stessa ma io ho trovato l’entusiasmo e la passione per cambiare le cose”.

Lo ha detto il leader di LeU Pietro Grasso in occasione dell’apertura della campagna elettorale al Teatro Santa Cecilia di Palermo. “Vogliamo ridare speranza e fiducia a chi l’ha persa e io non potevo non tornare a Palermo, la città che ha segnato la mia vita – prosegue Grasso – Ho lasciato la toga per la politica, per portare la mia esperienza di magistrato, inaspettatamente mi sono ritrovato presidente del Senato. Ora avevo due possibilità: lasciar perdere e dedicarmi alla mia famiglia, che ho messo in secondo piano, oppure impegnarmi ancora. Ho avuto la precisa sensazione che serve un progetto di riscatto per un grande radicale cambiamento, vogliamo essere al fianco degli ultimi di questa società. Mettiamo al centro il lavoro, l’ambiente che oggi è in pericolo, il diritto allo studio, che e’ la chiave del futuro dei nostri giovani, istruzione e sanità per riprendere in mano il nostro destino. Spetta alla sinistra prendere l’iniziativa politica”.

Ed a poi aggiunto: “Pensiamo che le persone che vengono da un mondo diverso, dalla cittadinanza attiva, possano essere quelle che abbiano maggior consenso e attrattiva per i cittadini. Si dice che la politica deve essere rinnovata, noi ci stiamo provando”. “In Sicilia quasi la metà delle famiglie vive in situazione di povertà. La disoccupazione è più del doppio che nel resto d’Italia, abbiamo il primato negativo in Europa di giovani che non studia e non cerca lavoro. Abbiamo tante ferite che non abbiamo mai saputo rimarginare”.

Grasso ha poi osservato: “Emigrano dalla provincia di Palermo più di 10 mila persone in un anno, è una fotografia drammatica”, per questo “abbiamo bisogno di fatti concreti, azioni credibili. Basta viaggi della speranza verso gli ospedali del nord. Tante volte abbiamo detto che l’Alitalia era il miglior medico ma oggi stiamo perdendo anche quella. La sfida è batterci per chi ha visto ridursi il salario e per le donne. Vogliamo introdurre l’articolo 18 e finanziare un piano per gli asili pubblici, per consentire alle mamme di poter lavorare. E’ stato detto più volte ‘miglioriamo la ‘buona scuola” che buona certamente non e’ ed e’ riuscita a scontentare tutti, alunni, docenti e studenti. Dobbiamo dare sicurezza e stabilita’ al lavoro perché i giovani possano avere la possibilità di creare una famiglia, dei figli. La nostra regione e’ tra le più arretrate d’Europa, dobbiamo avere riconosciuta la nostra specialità soprattutto nel contesto della valorizzazione del Mediterraneo”.