L’ombra della mafia su alcuni personaggi del Pd di Siracusa. Il caso dei veleni all’interno della maggioranza di centrosinistra che regge l’amministrazione comunale è approdato alla Commissione Antimafia regionale, che ha sentito questa mattina il sindaco aretuseo Giancarlo Garozzo. Audizione decisa dopo le sue dichiarazioni circa presunte presenze all’interno del partito democratico di soggetti legati alla criminalità organizzata.
La vicenda è stata al centro di una lunga audizione del primo cittadino, esponente renziano dei democratici. A spiegare i contorni del caso è stato Nello Musumeci, presidente della Commissione. “Garozzo ha ribadito le accuse, fornendo alcuni elementi conoscitivi, supportati da materiale cartaceo”. Si è anche parlato della struttura burocratica comunale e delle procedure che hanno portato all’apertura di un centro commerciale nel capoluogo aretuseo.
“Alla luce delle dichiarazioni rese dal sindaco Garozzo – ha proseguito Musumeci – si rende necessaria l’audizione di altri soggetti, non solo nell’ambito della politica siracusana. La nostra Commissione ha il dovere di accertare se alcune pericolose contiguità possano aver condizionato la sfera politica locale. Dobbiamo mettere assieme i diversi tasselli del mosaico per capire se si tratta di episodi disarticolati o di un preciso disegno”.
“Oggi in antimafia – ha confermato Garozzo, al termine dell’audizione a porte chiuse in commissione – ho consegnato tutte le carte che riguardano fatti ed episodi inconfutabili sui rapporti di esponenti del Pd con soggetti appartenenti alla criminalità. Sarà la Commissione a decidere cosa fare”.
La vicenda è esplosa nei giorni scorsi, quando il sindaco, sfiduciato dal suo partito, aveva segnalato la presenza di ombre all’interno della sua formazione politica. “Ho detto che qualcuno, nel Pd di Siracusa, dovrà prendersi la responsabilità di quanto accade, anche perché si è determinata una spaccatura profonda all’interno del partito”, ha aggiunto il primo cittadino che sulla ‘scomunica’ ricevuta dall’area Dem siracusana ha commentato: “Sono ben lontano dall’andarmene dal mio partito, sono componente dell’assemblea nazionale del Pd, ho una tradizione che viene dall’asinello di Prodi e inoltre ho da sempre militato nell’area renziana”.
Il sindaco di Siracusa si è detto però allarmato per la denuncia dell’imprenditore di Siracusa che ieri ha dichiarato di avere dovuto pagare per quindici anni tangenti a funzionari e dirigenti del Comune. “Sono allarmato e ho ordinato un ispezione – ha affermato – anche se la procura ha già avviato una indagine, ma trovo singolare che l’ imprenditore al quale sono state affidati per oltre dieci anni commesse dirette, abbia denunciato senza voler partecipare al bando di gara. Trovo che si tratti di una denuncia strumentalizzata politicamente.