Allarme dell’Uncat: “Le commissioni Tributarie sono al collasso”

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Allarme degli avvocati tributaristi, il settore è ingolfato e la Commissioni Tributarie non ce la fanno a sostenere il peso dei contenziosi. “Da un lato aumentano le competenze delle Commissioni Tributarie, il carico dei ruoli e il numero delle controversie. Dall’altro si assiste a una riduzione di organico dei giudici. In Sicilia siamo davanti ad un ingorgo nella giurisdizione Tributaria che non aiuta i cittadini” – avverte Angelo Cuva dell’Unione nazionale Camere avvocati tributaristi (Uncat) a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario Tributario che si è tenuto ieri alla Facoltà di Giurisprudenza di Palermo.

“Ormai non c’è più tempo da perdere bisogna cambiare sulla composizione delle Commissioni ed il reclutamento dei giudici tributari. Quest’ultimi – aggiunge il legale – per comune opinione, risultano spesso privi dei requisiti di terzietà, indipendenza e professionalità, requisiti richiesti dall’articolo 111 Costituzione. E’ quindi indispensabile che la giurisdizione debba essere esercitata da magistrati di ruolo, nominati dopo un concorso pubblico per esami e destinati, pertanto, ad esercitare le funzioni a tempo pieno e non part time, col naturale ed adeguato riconoscimento economico”.

Per Cuva “c’è un’altra criticitaà che riguarda l’assistenza tecnica. Noi avvocati non abbiamo mai rivendicato l’esclusività dell’assistenza tecnica innanzi alle Commissioni di merito ritenendo plausibile che la difesa sia assunta anche da altre categorie professionali specialistiche ed ordinistiche. Ma non possiamo tollerare un ingiustificato, scriteriato allargamento della platea dell’assistenza tecnica – aggiunge Cuva – Ci domandiamo quale sia il vantaggio per l’amministrazione della giustizia tributaria”.

Sull’arretrato che ammonta a 51 mila ricorsi bisogna fare uno sforzo, dice. La media attuale di 5 anni e tre mesi (ci sono ancora cause risalenti al 2010/2011) passerà a circa sette anni e 1 mese con punte di nove o 10 anni.

“Abbiamo presentato le nostre proposte. Istituzione di una sezione V bis con un numero di almeno quaranta magistrati, parte dei quali costituiti anche da avvocati nominati, come per legge, per meriti insigni – conclude Cuva -. Composizione di collegi che si occupino di materie specificamente assegnate. Introduzione della conciliazione della controversia anche innanzi alla Corte Suprema. Accesso al patrocinio innanzi alla sezione tributaria della Corte riservato solo agli avvocati che abbiano acquisito il titolo della specializzazione. Tutto ciò sempre nell’ambito della indispensabile Riforma del processo tributario che preveda di un giudice specializzato e a tempo pieno, senza la quale ogni altro intervento risulterà insufficiente”.