La vertenza Almaviva di Palermo resta sul tavolo dei ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico. Scongiurati, almeno per il momento, i 1.600 licenziamenti annunciati dall’azienda nei giorni scorsi, con la proroga della Cassa integrazione straordinaria a partire da dicembre e sino al 31 marzo prossimo.
L’intesa raggiunta a Roma, nel corso del vertice al ministero del Lavoro presieduto da Nunzia Catalfo e a cui ha partecipato anche il collega con la delega al Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano, prevede incontri periodici, anche su richiesta delle parti, utili alla “tempestiva acquisizione di ogni elemento significativo al monitoraggio e alla valutazione sull’avanzamento delle azioni finalizzate agli obiettivi attesi, sugli eventuali fattori di rischio per il loro raggiungimento, sulle risultanze produttive e occupazionali”.
La Cigs sarà realizzata entro il limite massimo del 35 per cento di riduzione oraria a consuntivo mensile. Il colosso dei call center, inoltre, si è impegnato a effettuare con i principali committenti del sito di Palermo, in particolare Tim, Wind3 e Alitalia, delle verifiche per “la determinazione dei modelli di servizio e dei corretti parametri (tariffe coerenti con il costo del lavoro e con le relative tabelle ministeriali, volumi di traffico e relativa durata, attività delocalizzate) necessari a un’effettiva stabilizzazione del centro produttivo e alla responsabile tutela del perimetro occupazionale”. Per farlo saranno pianificati specifici tavoli di confronto, per i quali Almaviva ha già chiesto “formale disponibilità” ai committenti, che dovranno concludersi entro la metà di dicembre.