Altofonte: in fumo il bosco della Moarda, ancora in azione vigili del fuoco

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Dalle 6 del mattino sono entrati in azione due Canadair e due elicotteri per spegnere le fiamme sviluppate sabato sera ad Altofonte, sulle colline alle porte di Palermo. Evacuati 400 dei circa diecimila abitanti. Il fuoco, ancora in corso, è divampato in cinque punti diversi e contemporaneamente. Le fiamme hanno superato la zona abitata e si stanno dirigendo verso i boschi.

Una cinquantina di vigili del fuoco con 12 mezzi pesanti e otto moduli boschivi antincendio, ma anche cinquanta volontari della protezione civile. Sono le forze messe in campo per spegnere l’incendio che da ieri sera sta devastando il bosco della Moarda ad Altofonte, in provincia di Palermo. Sul posto anche due squadre dei vigili del fuoco provenienti dai Comandi di Enna e Caltanissetta, allertate dalla Direzione regionale dei vigili del fuoco. A coordinare le operazioni il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo Agatino Carrolo. Tutto il personale e gli interventi sono stati gestiti dal posto di comando avanzato allestito nel campo sportivo del comune di Altofonte, punto di riferimento anche per la popolazione assicurando assistenza. Sul posto anche tre ambulanze per garantire il soccorso sanitario. Le operazioni di spegnimento sono state ostacolate dal forte vento di Scirocco da sud-sudest, con raffiche fino a sessanta chilometri orari.

“E’ stato un atto criminale – raccontano gli uomini della forestale e i vigili del fuoco intervenuti – per colpire il paese”. I residenti evacuati sono stati portati al campo sportivo Don Pino Puglisi, dove sono stati allestiti presidi della protezione civile.

Attorno alle tre e mezza di notte il momento più critico per le squadre di soccorso che hanno dovuto affrontare il fronte di fuoco nel bosco della Moarda. L’incendio ha provocato anche l’esplosione di alcune bombole di gas che hanno danneggiato le abitazioni, ma non ci sono feriti. In alcune zone di Palermo, che dista pochi chilometri da Altofonte, strade, tetti e balconi sono coperti di cenere trasportata dal vento di Scirocco.

Solidarietà alla popolazione di Altofonte è giunta dall’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi. “E’ colpa della cattiveria umana di qualche folle bruciare un patrimonio naturalistico e pensare stupidamente di distruggere ‘la casa comune’, che Dio ci ha comandato di custodire e curare – ha detto -. Appiccare volontariamente un incendio, oltre che un delitto per la legge dell’uomo, è anche un grave peccato contro Dio e la sua creazione”. La Caritas diocesana e le parrocchie si stanno attivando per aiutare le persone che hanno subito danni.

“Stanotte perderemo la Moharda. Perderemo il nostro polmone e la nostra fonte d’acqua. Saremo indignati e continueremo a vedere video e foto. Arriveranno i canadair ma sarà troppo tardi. Tutto studiato alla perfezione. Vedremo solo foto di devastazione. Cenere ovunque. Anche sulle nostre case. Assassini, criminali o idioti? Gente che lucra o esseri indegni? Poco importa. A che è servito promuovere negli anni il nostro territorio, se stanotte abbiamo preferito la distruzione? A che serve lottare per la nostra acqua se nemmeno ci interessa? A che serve difendere i nostri diritti? Solo tristezza, infinita. Scusaci Moharda”. E’ il messaggio diffuso – via Facebook – dalla Proloco di Altofonte.

“Hanno assassinato un paese. Con la distruzione del bosco della Moarda finisce Altofonte, ucciso da criminali e delinquenti”. L’ex sindaco Enzo Di Girolamo, attuale consigliere comunale, ha trascorso diverse ore in strada nel paese che ha vissuto una notte di paura ed è ancora alle prese con le fiamme che si sono spinte verso la sommità della collina. “Siamo terrorizzati – dice una donna che ha dovuto abbandonare la sua abitazione – speriamo che Dio ci aiuti”. “E’ stato un momento bruttissimo – racconta un giovane – Abitiamo davanti alla montagna e abbiamo visto gente scappare e piangere. Siamo usciti subito perché ci è stato detto di evacuare e siamo andati al campo sportivo”. “Speriamo di tornare a casa – racconta una signora – Sempre che esista ancora. E’ successo tutto in pochi minuti e siamo dovuti scappare. Qualcuno ha appiccato il fuoco intenzionalmente: non ci sono dubbi sulla natura dolosa dell’incendio”.

“E’ stata una notte difficile. Ho convocato il governo della Regione per una riunione urgente. I criminali che hanno appiccato il fuoco ad Altofonte, in sei punti diversi e a favore del vento, hanno compiuto un atto violento che sta pagando una intera popolazione”. Lo dice il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. “Per tutta la notte – sottolinea – oltre 150 uomini dei vigili del fuoco, della protezione civile e del corpo forestale hanno lavorato e continuano a lavorare senza tregua. Tutta la mia gratitudine”.