Sviluppo mancato. Gli interventi di incentivazione allo sviluppo relativi alla Sicilia registrano un forte ritardo nell’attuazione e uno scarso coinvolgimento degli enti territoriali che ha provocato forti limiti nella concertazione tra Stato, Regione e territori. Lo rileva la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato.
Nell’analisi pubblicata sul sito del Centro Pio la Torre da Franco Garufi spicca l’allarmante numero elevato di progetti non attuati per i contratti di programma ed i contratti d’area e la difficile conciliabilità tra i tempi della politica industriale e i ritardi della burocrazia. Particolare attenzione i magistrati contabili della Corte dei conti dedicano al piano gestionale 28 relativo alle risorse erogate in favore delle imprese operanti nella Regione siciliana.
Sul piano generale la relazione evidenzia la mancata attuazione di due dei cinque bandi programmati per i “progetti di innovazione industriale” asse portante di Industria 2015, l’inutile duplicazione dei piani di gestione aventi ad oggetti interventi di razionalizzazione dell’industria della difesa, il numero elevato di progetti non attuati per i contratti di programma ed i contratti d’area, la difficile conciliabilità tra i tempi della politica industriale e i ritardi gestionali, la problematica connessa all’esternalizzazione della maggior parte delle misure affidate ad Invitalia.
“Una descrizione di ritardi generali, alla quale non fanno eccezione le agevolazioni industriali in favore delle imprese operanti nella Regione”, conclude il responsabile delle politiche di sviluppo e coesione del Centro Pio La Torre.