Assemblea Pd per proclamare Davide Faraone, la Piccione: “E’ illegittima”

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Davide Faraone sarà proclamato segretario del Pd siciliano domenica prossima, ma Teresa Piccione contesta la legittimità dell’assemblea che dovrà esprimersi in tal senso. Prosegue il duello tra le due anime dei democratici che avrebbero dovuto confrontarsi nei gazebo delle primarie ma che adesso hanno trasferito lo scontro sui tavoli delle commissioni di garanzia.

La parte piddina che ha sostenuto Faraone va avanti come un bulldozer incurante delle obiezioni degli avversari che, al culmine della polemica, hanno ritirato la scorsa settimana la candidatura alla segreteria regionale di Teresa Piccione con l’intenzione di stoppare le primarie, a loro dire, viziate da gravi irregolarità.

E così per la prossima domenica è stata convocata all’hotel Addaura, l’Assemblea regionale del Pd Sicilia chiamata sia a proclamare il nuovo segretario, sia ad eleggere gli organismi, tra questi il presidente dell’assemblea e il tesoriere regionale.

Dura la reazione dell’ex deputato nazionale Teresa Piccione. “L’assemblea di domenica è totalmente illegittima, sarà senz’altro impugnata – attacca -. Basti pensare che non è mai stata fatta dagli organismi statutari alcuna verifica sulla candidabilità al congresso degli iscritti. Le primarie non si sono più celebrate e nessuno ha potuto controllare gli elenchi per verificare che i partecipanti possedessero i requisiti di eticità, regolarità di iscrizione e anzianità per partecipare. Adesso su quale base si riunisce un’assemblea del Pd in assenza di trasparenza? Per me questa è un’autoconvocazione, metà del partito è fuori” – dice la Piccione.

L’epilogo del congresso siciliano è un inedito per il Partito democratico, che in altre parti d’Italia, pur in situazioni complesse, ha comunque gestito lo scontro interno tra correnti. “Soltanto in Sicilia si è assistito a questo scempio – prosegue l’esponente Pd -, la battaglia adesso è spostata a Roma con una serie di ricorsi, ma intanto io proseguo a battere il territorio palmo a palmo come se fossi in campagna elettorale. Insieme a Lupo, Speziale, Amodio, Cracolici, Barbagallo, Villari, Marziano e tanti altri abbiamo ritenuto di costruire un progetto che desse un futuro al Pd, non che ‘andasse oltre’ il Pd, come sostiene Davide Faraone – spiega Teresa Piccione -. Insieme a Zingaretti vogliamo rappresentare un partito che recupera la capacità di ascolto di chi non riesce a farsi sentire, dei più deboli, di chi reclama diritti. Prima di lanciare improbabili messaggi ad altri partiti distanti da noi, occorre ripartire dalle ragioni profonde dell’Ulivo, del cattolicesimo progressista e del socialismo per una nuova stagione d’impegno sui temi dei diritti civili, della distribuzione della ricchezza, dell’attenzione sociale verso i più bisognosi. Negli ultimi anni abbiamo perso la nostra identità, la consapevolezza delle nostre radici e la nostra capacità di ascoltare la base e il territorio. La nostra scommessa è risintonizzare il Pd con gli elettori” – conclude.