Bagheria: il sindaco Cinque inciampa sui rifiuti, indagato e sottoposto all’obbligo di firma

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Bagheria: bufera sul sindaco Patrizio Cinque che inciampa sui rifiuti. Ne dà notizia la Repubblica che scrive di “provvedimento consegnato stamattina negli uffici comunali”. Sotto inchiesta della Procura di Termini Imerese ci sarebbero il sindaco Patrizio Cinque, del Movimento 5 Stelle, finito nel mirino dei magistrati per gli appalti sulla gestione del servizio dei rifiuti. Con lui coinvolti il vicesindaco e assessore all’Ambiente Fabio Atanasio e ventuno tra dirigenti e funzionari, tra cui Onofrio Lisuzzo, responsabile di Lavori pubblici, igiene urbana ed altri settori e già rinviato a giudizio

“Al sindaco Patrizio Cinque i carabinieri, su disposizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale termitano – come scrive la Repubblica in un articolo a firma di Emanuele Lauria e Claudio Reale – hanno notificato la misura cautelare dell’obbligo di firma. Le ipotesi di reato a carico del primo cittadino sono abuso d’ufficio e rifiuto d’atti d’ufficio. Questa mattina il consiglio comunale di Bagheria era riunito quando è arrivata la notizia dell’indagine: la seduta è stata sospesa per l’assenza di gran parte della delegazione grillina”, come si legge su la Repubblica.

Patrizio Cinque, 31 anni, è stato eletto sindaco di bagheria nel 2014, a soli 28 anni, è uno dei nove sindaci siciliani di 5Stelle, è un ex collaboratore del gruppo parlamentare dei grillini all’Ars ed è molto vicino al candidato governatore di M5S Giancarlo Cancelleri.

“Finalmente l’onestà tanto sbandierata dai cinque stelle sta prendendo campo a Bagheria – commenta Campanella  – Pare infatti che i carabinieri al comune di Bagheria siano al lavoro da ieri notte. Sembra che siano ventuno i dipendenti comunali indagati negli uffici Gare e Lavori Pubblici. Due anni fa proprio sul sistema degli appalti diretti per i rifiuti ho presentato un’interrogazione parlamentare e un esposto in Procura della Repubblica di Palermo. Qualcosa si smuove a Bagheria. Troppo spesso il sindaco Cinque si è sentito inattaccabile e l’onestà l’ha esercitata a suo modo, diciamo adattandola ai propri interessi”.

L’interrogazione cui fa riferimento Campanella riguarda l’affidamento diretto e milionario a una ditta privata, la Tech, del servizio di raccolta dei rifiuti nel Comune. Sulla stessa vicenda, mesi fa, aveva presentato un esposto anche la dirigente Laura Picciurro che in seguito ha denunciato il sindaco per “mobbing”, a causa dei diversi provvedimenti disciplinari nei suoi confronti. Il dirigente Lisuzzo aveva preso il posto al vertice dei Lavori pubblici e dell’Igiene proprio al posto della Picciurro, che poi è stata reintegrata e risarcita economicamente per le mensilità non percepite durante il suo licenziamento.

“E’ un attacco ad arte, un attacco ad orologeria si mette dentro di tutto per attaccare un sindaco e un’amministrazione Cinque stelle a meno di due mesi dalle elezioni regionali”, è la replica del sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, che commenta l’indagine della Procura di Termini Imerese.

”Alla luce del provvedimento della magistratura che dispone l’obbligo di firma il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque deve seriamente valutare le proprie dimissioni. Non si può amministrare una città avendo in capo un provvedimento così grave che toglie tempo, energie e serenità”. Lo dichiara Daniele Vella, candidato a sindaco del centrosinistra alle ultime elezioni e sconfitto da Cinque al ballottaggio. ”Solo le dimissioni e l’intervento di un commissario – aggiunge – possono ripristinare un clima che permetta al Comune di essere accompagnato al voto. Ad oggi possiamo dire che l’esperienza dei 5 Stelle nella più grande città della provincia di Palermo è fallita. Questa è l’ennesima prova dell’incapacità di governo di questo movimento, che predica l’onestà e inciampa troppo spesso sul rispetto della legge”.