L’Associazione italiana giovani avvocati entra nel carcere “Pagliarelli” di Palermo “per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni a prestare maggiore attenzione al tema del trattamento dei detenuti negli istituti di pena”.
L’iniziativa, promossa nell’ambito di un progetto-pilota svoltosi in contemporanea in 19 carceri italiane ed organizzata dall’Osservatorio nazionale carceri, si è incentrata sull’operare una concreta mappatura delle specifiche criticità che investono il carcere palermitano.
“Tra le problematiche più gravi che abbiamo riscontrato, la totale assenza sia di acqua calda che di riscaldamenti, condizioni non accettabili. Si registra poi una forte carenza di personale, sia tra gli agenti di polizia penitenziaria come tra i medici all’interno del carcere”, spiega Riccardo Lo Bue, avvocato e referente territoriale dell’Osservatorio.
“Il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali dei detenuti costituisce certamente la cartina di tornasole della democrazia e la base attraverso cui costruire l’effettivo reinserimento sociale del reo. Evidenziando e segnalando i limiti e le carenze del sistema penitenziario vogliamo provare a trasformare la pena da supplizio in percorso virtuoso”, aggiunge l’avvocato Mario Di Trapani, del Dipartimento nazionale di diritto penitenziario.