Dovrebbe scattare martedì mattina la protesta degli autotrasportatori siciliani contro il caro navi. E’ stato annunciato che verranno bloccati i porti e sono previsti disagi. La protesta era stata annunciata da Mariano Ferro, leader dei Forconi, movimento che nel gennaio del 2012 paralizzò l’economia che viaggiava sui Tir in Sicilia. In una nota Uni.Coop. Sicilia dice che sarà presente al fianco degli autotrasportatori dell’Aitras nel corso delle manifestazioni di protesta previste nei porti siciliani.
Sul profilo Facebook Mariano Ferro, leader de I Forconi, lancia un appello ai “prefetti dell’Isola che conoscono bene la situazione della viabilità siciliana e che sanno dell’aumento dei costi di navigazione da parte degli armatori, col dovuto rispetto, ci piace chiedere pubblicamente. Cosa serve perché le associazioni dell’autotrasporto vengano convocate dal Ministro alle infrastrutture On. De Micheli per trovare una soluzione che possa scongiurare qualunque aumento delle tariffe del trasporto utili solo a deprimere ulteriormente le condizioni economiche dell’Isola?”.
“Un Governo al corrente dello stato dell’A19, unica via disastrata di collegamento tra Palermo e Catania – scriva Mariano Ferro – ha bisogno di qualche incidente grave sulle penose trazzere alternative nelle quali è stato deviato il traffico per accelerare su una soluzione accettabile? Un Governo che conosce le condizioni infrastrutturali ed economiche dell’Isola ha bisogno di istigare la rabbia delle categorie per prenderti in considerazione? Vista la presenza nel governo di un vice ministro alle Infrastrutture, residente a Caltanissetta, ci aspettavamo che venissero con urgenza convocate le parti per trovare una soluzione condivisa. Nulla. Siamo già nei fatti davanti ad una pericolosa disparità di trattamento tra Nord e Sud o è solo un disguido temporale dovuto al periodo festivo? E invece – afferma Marino Ferro – un silenzio paradossale che da isolani ci declassa ad isolati che e ci fa dedurre che anche le emergenze in Sicilia hanno bisogno di tempi biblici? A “brevissimo” un’assemblea di attività produttive deciderà il da farsi. Continuate così, siamo sulla strada giusta per riuscire a svegliare questa terra e non dite che la colpa è nostra”.
“Se entro domani non arriveranno risposte – prosegue Mariano Ferro – martedì a partire dalle 5 saremo nei porti con gli autotrasportatori. Poi si vedrà. Ci piacerebbe sapere quanti morti servono nel crollo di qualche viadotto per essere presi in considerazione alla pari della Liguria. O capire se per avere qualche risposta su vertenze che riguardano la mobilità e l’economia siciliane, serve bloccare la Sicilia con disordini e arresti. Il 2020 si apre con questi interrogativi. E su questi argomenti le associazioni degli autotrasportatori, con le quali condividiamo le motivazioni dell’agitazione, stanno semplicemente cercando di avere risposte dal Governo nazionale. Ma non arrivano segnali e noi non abbiamo bisogno di ulteriori disagi o ancora peggio di rincari delle tariffe per portare le nostre merci fuori dall’Isola – conclude Mariano ferro – ci prepariamo ad aprire sulle strade un nuovo contenzioso col Governo”