La diffusione di notizie confuse circa il decesso di un bambino di 10 mesi morto nell’ospedale Garibaldi di Catania per sospette complicanze legate al morbillo, non fa altro che alimentare ingiustificati allarmismi su presunte epidemie di morbillo e fantomatici rischi di contagio da non vaccinati, che appaiono prive di riscontri e del tutto fantasiose”. Così, Codacons in una nota.
“Il bimbo già sofferente per un difetto cardiaco era stato ricoverato dal 3 al 16 marzo scorsi nel reparto dia pediatria dell’ospedale Garibaldi-Nesima per una broncopolmonite e bronchiolite in presenza di un virus respiratorio sinciziale e da dove era stato dimesso migliorato con programmato di un controllo a distanza di 10 giorni – dice Codacons – Da quello che si apprende, appare, quindi, più che opportuno accertare se sia trattato dell’ennesimo caso di malasanità italiana. Sarebbe necessario, inoltre, accertare se il bambino non sia stato esposto al contagio da soggetti vaccinati che non abbiano osservato il prescritto periodo di quarantena”.
“Sergio Pintaudi, direttore del reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi-Centro di Catania dove è morto il bambino, le cui dichiarazioni riportate dalla stampa sono che “Il tragico evento occorso al piccolo paziente, che non era nell’età da poter essere vaccinato e quindi ha contratto l’infezione da chi vaccinato non era, deve essere di monito affinché tutti capiscano che vaccinandosi, si protegge non solo se stessi ma tutta la comunità”, in mancanza di dati certi, suscitano un’ingiustificato allarmismo fondato su notizie confuse, e rischiano di alimentare un pericoloso ed immotivato odio nei confronti dei soggetti non vaccinati. Pertanto, chiederemo alla Procura della Repubblica di perseguire ogni condotta penalmente rilevante e di fare piena luce in una vicenda dai contorni ancora troppo oscuri”, dice ancora Codacons. E conclude: “Come è precipuo compito del Codacons, denunceremo anche in questo caso ogni vergognosa speculazione e procurato allarme”. (AdnKronos)