Catania-Palermo ai rosanero, Filippi bagna con champagne l’esordio sulla panchina che fu di Boscaglia. E’ stata la vittoria del carattere, ma soprattutto determinata dal carisma e dalla classe cristallina di Mario Alberto Santana.
Il Palermo ha vinto una gara che avrebbe potuto facilmente perdere, giocata per oltre un tempo in inferiorità numerica per l’espulsione di Marconi. Dopo un paio di occasioni per parte, al 37′ il difensore rosanero raggiunge gli spogliatoi dopo due cartellini gialli in pochi minuti. Match in salita e squadra etnea ringalluzzita, desiderosa di assicurarsi i tre punti.
Ma nonostante la superiorità numerica e il maggior possesso palla, i giocatori rossazzurri sono andati sistematicamente a cozzare contro il muro eretto dai rosanero a centrocampo e sulle fasce. Fino a quando al 60′, al termine di una bella azione manovrata, Santana non ha tirato fuori dal suo cappello magico uno stop e tiro degno di un campionato internazionale.
A questo punto il Catania si è buttato in avanti, ma la paura di perdere e la conseguente foga di recuperare, unita alla collocazione tattica degli ospiti, ha consentito ai rosanero di portare a casa il risultato. Merito della squadra che ha tirato inedite energie tecniche e caratteriali, merito di Santana che a quasi 40 anni a motivazioni e tecnica da vendere e perché no, merito di Giacomo Filippi che, almeno da questa prima uscita, mostra di avere idee e visione tattica.