Cesare Vincenti in depressione e colpito dall’isolamento dei colleghi

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Cesare Vincenti, da quando era stato iscritto nel registro degli indagati, era stato isolato, emarginato dai suoi colleghi magistrati. Come riferiscono alcuni suoi conoscenti, l’ex capo dei gip del Tribunale di Palermo suicidatosi questa mattina, era “stato allontanato da quasi tutti i colleghi”. Tanto che di recente aveva organizzato al Palazzo di giustizia una festa di commiato per la pensione ma non si era presentato nessuno dei colleghi, tranne uno. Sono andati solo i dipendenti amministrativi.

Una umiliazione inaspettata, uno shock psicologico che probabilmente Vincenti non è riuscito a superare. Chi lo ha visto di recente lo descrive come “molto depresso e dimagrito”. D’altronde la vita e la carriera di Vincenti, prima dell’iscrizione nel registro degli indagati perché sospettato di avere avvertito Maurizio Zamparini, dell’esistenza di un’indagine a suo carico e del rischio che venisse emessa un’ordinanza di custodia cautelare, erano state prive di qualsiasi opacità. Con molta probabilità l’ombra del sospetto e l’atteggiamento dei colleghi, che fino al giorno prima dell’avviso di garanzia gli avevano mostrato amicizia, sono stati per lui un mix letale.