Classifica Sole 24 ore gradimento sindaci: Orlando in fondo al 103/mo posto

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orlando indagato

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando al 102/mo posto e quello di Catania Salvo Pogliese, fanalino di coda, sono i primi cittadini delle più grandi città siciliane a registrare il peggior risultato del ‘Governance Poll’, la classifica di gradimento dei sindaci delle città capoluogo che Il Sole 24Ore pubblica oggi. Invece, il sindaco di Messina Catena De Luca si attesta al 22/mo posto in condivisione con altri primi cittadini italiani.  Orlando che era stato eletto nel 2017 con il 46,3% e ora è sceso al 39%, una perdita secca di oltre 7%, mentre Pogliese, ultimo, scende al 30% di gradimento.

“Orlando in fondo alla classifica con un indice di gradimento al minimo storico è un disastro preannunciato. Come potrebbe essere diversamente per un sindaco la cui città è ormai in dissesto funzionale e tra poco anche finanziario? Orlando, ormai a fine carriera e con un ultimo mandato politicamente vergognoso, verrà ricordato come il sindaco delle mille bare, dei cumuli di spazzatura, delle voragini sulla strade”, dichiara Igor Gelarda capogruppo Lega in Consiglio comunale.

Anche la consigliera Marianna Caronia, del gruppo misto, non si stupisce del dato: “Non potrebbe essere altrimenti visto lo stato comatoso della città e dei suoi servizi. Quel che stupisce è che ci sia ancora una maggioranza di consiglieri comunali, di finta opposizione, che lo tiene ancora al suo posto rifiutando di firmare la sfiducia. Ci sono i numeri per mandare a casa Orlando domani mattina e mettere fine a questa agonia, che non è della Giunta ma della città”.

Di “fallimento amministrativo sotto gli occhi di tutti”, parla Alessandro Anello, consigliere comunale e responsabile dell’area metropolitana di Palermo della Lega Sicilia: “La Lega sta lavorando al progetto Palermo 2022 con le altre forze del centrodestra, ormai Orlando è un sindaco archiviato”. Anche Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani sostiene che è una “conferma della profonda sfiducia nei confronti delle istituzioni locali, che non hanno dato segnale di unità quando serviva coesione, da parte dei cittadini che non credono più che l’amministrazione possa migliorare la loro qualità della vita. Sui servizi carenti e le tante emergenze della città, continuano a non arrivare risposte adeguate, cosi il gradimento cala come le speranze dei palermitani di vivere in una città degna di essere fra le più grandi d’Italia”.

Tra i sindaci siciliani figurano, nella parte alta della classifica de Il Sole 24 ore, al 36/mo posto quello di Trapani, Giacomo Tranchida (eletto nel 2018), e quello di Agrigento Francesco Miccichè (eletto nel 2020). A meta’ il sindaco di Enna Maurizio Di Pietro (eletto nel 2020) al 45/mo posto, mentre il primo cittadino di Ragusa, Giuseppe Cassi’ (eletto 2018), e’ al 70/mo posto in classifica per gradimento. In 81/ma posizione il sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino (eletto 2019), e quello di Siracusa, Francesco Italia (eletto 2018).

“Il sondaggio de ‘Il Sole 24 ore’ sul gradimento dei sindaci merita una riflessione approfondita che non può essere demandata alle dichiarazioni sgraziate delle tifoserie. Il calo dei sindaci delle grandi città, infatti, ha una spiegazione chiara che viene offerta dallo stesso quotidiano secondo cui ‘nelle grandi città i problemi crescono, soprattutto dopo che il Covid ha imposto una riorganizzazione di strategie e servizi su cui i Comuni da soli non hanno strumenti per intervenire'”. Lo dice in una nota Giusto Catania, assessore all’urbanistica, all’ambiente e alla mobilità. “Una situazione che coinvolge il comune di Palermo su cui pesano inoltre le criticità del bilancio che, come altre grandi città del Sud quali Catania e Napoli, sono acuite da parametri arbitrari e bizzarri che impediscono la spesa e acuiscono l’evasione tributaria – sottolinea Catania -. Questi elementi di analisi sono contenuti inaspettatamente nell’articolo che scrive testualmente ‘i buchi di bilancio, affannosamente nascosti sotto il tappeto delle regole contabili, presentano un conto salato nella vita quotidiana dei cittadini privati dei servizi, sfaldano le basi delle democrazia locale e alimentano l’evasione tributaria che peggiora ulteriormente la situazione'”. “Il 39% dei palermitani ha dichiarato che ‘se domani ci fossero le elezioni comunali voterebbero il sindaco Orlando’ – osserva l’assessore -. In Sicilia la legge elettorale prevede la vittoria al primo turno col 40%. Mi pare che, malgrado le indubbie difficoltà che sta attraversando la città, non esistano politici o aspiranti candidati in grado di avere queste percentuali di gradimento”, conclude.