Cooperante ucciso, Orlando scrive a Renzi: “La salma alla famiglia”

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Palermo fa quadrato attorno ai familiari di Giovanni Lo Porto, il cooperante rapito tre anni fa e rimasto vittima, a gennaio, di un raid statunitense tra Pakistan e Afghanistan. Il sindaco Leoluca Orlando raccoglie l’appello della famiglia e si rivolge direttamente al premier Matteo Renzi per sollecitare la restituzione della salma. 

“Chiederò formalmente al presidente del Consiglio dei ministri – dice Orlando annunciando l’invio della lettera a Renzi – di attivare tutti i canali istituzionali affinchè i resti del corpo di Lo Porto possano essere accolti dalla sua famiglia e dalla sua città”. Orlando invierà una lettera anche ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, “affinchè il Parlamento faccia di tutto per giungere alla verità, istituendo una commissione parlamentare d’inchiesta che possa fare chiarezza sulle dinamiche del rapimento e della morte di Lo Porto”. 

Intanto anche gli amici di Giovanni Lo Porto si mobilitano, organizzando un sit-in davanti alla prefettura di Palermo: l’appuntamento è alle 18 di giovedì. 

Una iniziativa promossa anche attraverso i social network. Sulla pagina Fb si leggono alcune delle motivazioni: “Non è ammissibile che cada il silenzio sulla morte tragica di Giovanni Lo Porto e, fatto ancora più grave, si privi la sua famiglia e i suoi amici del diritto di deporre un fiore sulla sua tomba”.