Mercati storici presidiati a Palermo dalle forze dell’ordine dopo l’ordinanza che vieta la vendita di generi alimentari da parte delle bancarelle. Ieri alcuni commercianti avevano protestato vivacemente con i vigili urbani sostenendo di non essere stati avvisati in tempo sullo stop alle bancarelle.
Di mattina la polizia municipale ha effettuato nuovi controlli al Capo, Ballarò e nei mercatini di altre zone popolari della città come via Montalbo, via Oreto e tra gli abusivi di via Lascaris e corso Finocchiaro Aprile.
Il “mercato del contadino” di Villa Sperlinga, con la vendita di prodotti a km zero da parte degli stessi produttori, si sta invece svolgendo regolarmente dopo che ieri gli organizzatori avevano concordato l’adozione di misure adeguate con gli uffici del Comune.
Pochissime le bancarelle rimaste, tutte coperte dai teloni. Le altre sono state. I tre mercati storici di Palermo: Capo, Ballarò e Vucciria praticamente svuotati. Alle voci dei venditori e dei clienti si è sovrapposto il silenzio dei vicoli degradati e delle botteghe chiuse che di notte richiamano solo i giovani della movida.
La polizia municipale si è concentrata di più su Capo e Ballarò per chiudere e ripulire con qualche accenno di protesta dei commercianti. Al Capo la chiesa dell’Immacolata Concezione è aperta ma nessuno ne oltrepassa il portone. Non è diverso il panorama urbano di Ballarò, un quartiere multicuturale e popoloso che si è aperto all’accoglienza e all’integrazione di tanti migranti. Tra le stradine deserte e le bancarelle richiuse si muovono smarriti giovani di ogni colore.