Una giocatrice iscritta al Palermo Ladies Open, primo torneo WTA dopo il lockdown, è positiva al Covid-19. Lo annunciano gli organizzatori del torneo, che si svolge al Country Time Club, a seguito dei controlli come da protocollo effettuati (test sierologici e tampone rinofaringeo). La giocatrice, di cui non viene comunicata l’identità, è asintomatica.
“Aveva effettuato gli esami previsti al suo arrivo in città nell’ambulatorio mobile adiacente l’albergo che ospita le tenniste”, si legge nel comunicato. E’ stata trasferita in una struttura del Servizio Sanitario Nazionale adibita ai pazienti asintomatici.
“L’efficacia dei protocolli e dei relativi controlli – ha spiegato il professore Antonio Cascio, ordinario di Malattie Infettive all’Università di Palermo e consulente Anti-Covid del Torneo – ci ha permesso di intercettare un caso positivo tra le giocatrici arrivate a Palermo. La stessa giocatrice, in attesa dell’esito degli esami, era sempre rimasta nella propria stanza d’albergo”.
Il torneo Palermo Ladies Open, il primo a svolgersi dopo l’emergenza coronavirus ed uno stop di cinque mesi, è regolarmente iniziato alle 16 con le prime partite valide per le qualificazioni al tabellone principale. La scorsa settimana la n.2 del ranking Wta, Simona Halep, aveva annunciato che non avrebbe partecipato agli Internazionali di Palermo dopo i recenti provvedimenti anti-covid che impongono in Italia la quarantena a chi proviene da Romania e Bulgaria.
Oggi al Country Time Club il primo turno del tabellone di qualificazione. Sul centrale in scena il derby azzurro tra Giulia Gatto Monticone (151 del ranking) e Martina Trevisan (153): sole cocente ed un gruppetto di spettatori sugli spalti. Per loro, per la gente che ha “conquistato” i 250 biglietti disponibili, misurazione della temperatura all’ingresso, gel per disinfettare le mani in ogni dove ed obbligo di mascherina anche in tribuna.
Si gioca anche sugli altri campi, ma senza pubblico e la prima a certificare la vittoria del nuovo corso è l’argentina Nadia Podoroska (172) che ha la meglio sull’ungherese Reka-Luca Jani (201) per 6-3 6-1 in poco più di un’ora (1h e 16’) di gioco.
La curiosità degli spettatori sul centrale è per il nuovo protocollo: ci sono solo tre raccattapalle, over 18, e così come i giudici di sedia indossano la mascherina fino al sorteggio del campo. Gatto-Monticone e Trevisan tengono naso e bocca coperta fino a quando non è il momento dei palleggi.
Le misure adottate per evitare i contagi da Coronavirus impongono mascherina e distanziamento anche per l’unico fotografo presente e per i cameraman che testano le attrezzature in attesa – da lunedì – di irradiare il segnale a 160 televisioni collegate in tutto il mondo. In Italia saranno Rai e Supertennis a trasmettere le immagini del primo torneo dopo la sospensione. Una nuova era che impone controlli rigidi anche per arbitri (tutti sottoposti a tampone), giudici di sedia e raccattapalle (test sierologici).
Sotto gli occhi del capitano azzurro di Fed Cup, Tathiana Garbin, Trevisan va alla battuta e si aggiudica il primo gioco. Le sedie al cambio di campo sono distanziate ed i ventilatori alleviano alle giocatrici la calura siciliana. Trevisan appare più convinta e determinata e si aggiudica il primo set 6-4 per poi chiudere al secondo al tie-break 7-6 (6). Alla fine il saluto è virtuale: niente stretta di mano, solo le racchette che si sfiorano. In fretta si va via dal campo per consentire agli addetti la sanificazione prima del nuovo match.