“Riunire d’urgenza, già entro la settimana, il consiglio comunale e convocare il sindaco Leoluca Orlando e la giunta per avviare un confronto schietto e pubblico su quanto è successo e per fare il punto sugli atti, provvedimenti e procedimenti a cui hanno partecipato i funzionari comunali indagati”. Dopo gli arresti per corruzione a Palermo, di sabato scorso, lo chiedono, con un appello inviato questa mattina al sindaco Leoluca Orlando e al presidente del consiglio comunale Totò Orlando, i 12 consiglieri d’opposizione, i quali auspicano che “il documento possa ricevere l’adesione di tutti gli altri consiglieri perché non esiste una distinzione fra maggioranza e opposizione di fronte alla questione morale, legale e di trasparenza”.
Chiedono di “costituire in tempi rapidi la commissione consiliare garanzia e trasparenza per avviare le opportune e necessarie iniziative di verifica e controllo e per promuovere azioni volte ad assicurare imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione; sottoporre a revisione, verifica e ritiro gli atti che riportano la firma dei dirigenti coinvolti, compresi quelli che riguardano le nuove linee del tram e il Prg; sospendere il concorso per titoli ed esami a 11 posti di dirigente tecnico; chiedere l’intervento immediato della commissione regionale antimafia, che tra i suoi compiti annovera anche quello del contrasto agli episodi di corruzione, per fare chiarezza”.
“Alla magistratura spetterà il compito di accertare l’eventuale rilevanza penale dei fatti – scrivono Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Fabrizio Ferrandelli, Cesare Mattaliano, Alessandro Anello, Francesco Scarpinato, Igor Gelarda, Elio Ficarra, Marianna Caronia, Antonino Randazzo, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco – a noi spetta il dovere di affermare, oggi più che mai, il primato dell’etica pubblica. Il consiglio comunale deve impegnarsi e dimostrare non solo di essere ma anche di apparire un organo trasparente, intransigente, impermeabile, ponendosi in una posizione di coerenza morale e politica”.
“Non possiamo lasciare spazio ad alcun dubbio, è il momento di fare un passo avanti, invece di rimanere in silenzio e assistere agli eventi, e di individuare le responsabilità politiche delle cattive pratiche affaristiche e clientelari che sono emerse delle indagini e che sembrano avere caratterizzato molte delle attività nel settore urbanistico ed edilizio – continuano i consiglieri d’opposizione -. E’ opportuno avviare una riflessione, inoltre, su un’amministrazione attiva che da tempo era a conoscenza dei conflitti di interesse e dell’assenza di trasparenza con riferimento all’operato di alcuni funzionari comunali”.
“Inoltre – concludono – bisogna stigmatizzare, dal punto di vista politico, senza se e senza ma, i rapporti di frequentazione, di amicizia e di cointeressenza fra politici (siano essi consiglieri comunali o assessori), funzionari comunali e imprenditori che hanno rapporti con l’ente. Un politico non può abitualmente cenare con funzionari che hanno predisposto atti amministrativi che devono essere controfirmati o approvati dall’organo politico o con imprenditori nei cui confronti si produrranno effetti, positivi o negativi, del suo operato”.