Covid e dati falsi: Musumeci era all’oscuro, il giallo sui contagiati a Palermo

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ruggero razza

“Oltre a ciò, considerata la natura e le verosimili finalità degli illeciti commessi, sarebbe difficile se non impossibile ipotizzare un attivarsi del vertice dirigenziale in assenza di avallo dell’organo politico. A quest’ultimo proposito, va, però, segnalato che allo scellerato disegno politico di cui s’è detto sembra estraneo il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci che anzi pare tratto in inganno dalle false informazioni che gli vengono riferite”. Lo sostiene il gip di Trapani, Caterina Brignone nell’ordinanza con cui ha disposto gli arresti domiciliari per la dirigente generale del Dasoe Maria Letizia Di Liberti, il funzionario della Regione Salvatore Cusimano e il dipendente di una società che si occupa della gestione informatica dei dati dell’assessorato Emilio Madonia. Nella vicenda è indagato anche l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, con l’accusa di falso materiale.

A supporto del ragionamento secondo cui il presidente della Regione fosse all’oscuro ci sono le intercettazioni, recentissime, del 19 marzo scorso tra Di Liberti e l’assessore. La dirigente regionale lo chiama per informarlo della situazione pandemica Covid-19 nella città di Palermo e nella Provincia, in quanto dai dati disponibili i contagi giornalieri sono molto preoccupanti e si attestano a 500 nuovi casi, di cui 255 soggetti positivi nel Capoluogo di Regione e 245 nella Provincia.

“La Di Liberti – si legge nel provvedimento – asserisce che bisogna istituire la zona rossa quanto meno nel capoluogo siciliano… in quanto è stato superato l’indice di contagio stabilito di 250 casi su 100 mila abitanti su base settimanale Ma l’assessore risponde di valutare meglio la situazione prospettata e decideranno il da farsi il giorno seguente ed afferma che vuole informare il presidente della Regione. Alle 16:53 Razza informa, via telefono, il presidente Musumeci della “drammatica situazione dei contagi da Covid-19 venutasi a creare a Palermo e nella provincia” che impone la necessità di istituire la zona rossa a partire dal 21 marzo. “I due interlocutori concordano nel dover informare preventivamente le istituzioni locali, ovvero il presidente dell’Ars Miccichè e il sindaco Leoluca Orlando”.

Musumeci – annota il gip – si dichiara pienamente d’accordo sul provvedimento da emanare per dichiarare la zona rossa. Poi però non succede nulla ed è Musumeci, l’indomani, a chiamare Razza. Musumeci: “Non ti sei più fatto sentire ieri… non so più niente su Palermo!”. Razza: “Cosa… Palermo?”. Musumeci: “Per quanto riguarda la… la zona rossa!”. Razza: “Ah… no… non ti… abbiamo i dati… è sotto… è abbondantemente sotto i 250!”. Musumeci: “E allora perché mi avevi detto 400!”. Razza: “No, era con 250 per 100.000! No… ieri”. Musumeci: “Tu mi avevi… che aveva superato…”. Razza: “No… ieri erano 400 … ma nella settimana… eh… sono a centonovantasei (196) per 100.000 abitanti!”. Musumeci: “Va bene…”.