E’ stato sospeso l‘accordo avviato tra Federpesca e un’autorità libica ritenuta “illegale” dalla diplomazia di Tripoli. A comunicarlo è la stessa Federpesca che “ha deciso di rinviare l’operatività dell’accordo” raggiunto con la Libyan Military Investment and Public Works, agenzia d’investimento legata all’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) di Khalifa Haftar.
Tanto che in una nota inviata all’ambasciata d’Italia in Libia, la diplomazia di Tripoli l’aveva definito “un organismo illegale e avervi contatti è una violazione delle risoluzioni internazionali”.
L’intesa avrebbe dovuto consentire alle imbarcazioni di pescare tranquillamente in acque libiche senza incorrere nel rischio di spari e sequestri grazie al pagamento di 100mila euro al mese per 10 pescherecci.
“Il pagamento di 100 mila euro al mese a questa agenzia rappresenta un finanziamento agli organismi illegali – si legge in una nota di Federpesca – e sostiene la continua aggressione contro la capitale Tripoli e tentativo di colpo di Stato. Mentre i primi pescherecci mazaresi ormeggiavano nel porto libico di Ras-Al-Hilal – aggiunge la nota – abbiamo considerato l’insorgere di molteplici e diverse sensibilità che avrebbero potuto compromettere il buon esito dell’iniziativa: da un lato una inaspettata evoluzione del contesto, dall’altro una distorta e capziosa lettura dell’unica iniziativa civile posta in essere in una realtà cosi travagliata. Con grande senso di responsabilità, abbiamo quindi convenuto sulla decisione di rinviare l’operatività dell’accordo”.
La notizia dell’accordo aveva innescato una serie di polemiche tra le associazioni di categoria, ma anche la politica era scesa in campo per contestare l’iniziativa di Federpesca. L’europarlamentare del M5S Corrao aveva chiesto subito un’indagine della Commissione Europea, mentre per la deputata nazionale di Fratelli d’Italia Carolina Varchi “va bene la sospensione dell’accordo. È necessario infatti prima fare chiarezza per garantire l’agibilità e la sicurezza del personale e dei mezzi delle marinerie”occorre “fare chiarezza per garantire la sicurezza e l’agibilità delle marinerie”.