Il Tar di Catania ha rigettato il ricorso della lista ” Arcipelago Sicilia – Micari presidente “, contro l’esclusione dal collegio provinciale di Messina, l’unico in cui era candidato il governatore uscente Rosario Crocetta. Il motivo dell’esclusione fornito dai giudici amministrativi è l’assenza del presentatore della lista, Davide Siragusano, in tribunale, alla scadenza dei termini per la presentazione dei documenti: le 16 del 6 ottobre.
I giudici spiegano che alle 16 erano state depositate soltanto due dichiarazioni di accettazione della candidatura e due certificati degli stessi due candidati. Nessuna traccia, fino a quel momento, né della lista né dei documenti che l’avrebbero dovuta accompagnare e che sono elencati nella norma regionale che regola le consultazioni elettorali in Sicilia.
Adesso gli occhi sono puntati sul pronunciamento del Tar di Palermo atteso per venerdì. “Attendiamo l’esito del ricorso al Tar di Palermo dove c’è un elemento essenziale che nel ricorso presentato a Catania non c’era – ha detto all’Adnkronos Fabrizio Micari -. Lì si fa riferimento a un solo delegato che doveva presentare la documentazione ma in realtà erano due e uno di loro era già dentro la sede di consegna alle 15.30”.
“Aspettiamo la decisione del Tar di Palermo che arriverà domani. In ogni caso sono abituato a non vedere complotti e a rispettare le sentenze dei magistrati. Penso, però che ci sia stata una visione restrittiva del diritto di partecipazione democratica: il termine di presentazione delle liste non può essere visto come quello di una gara d’appalto”. A dirlo all’Adnkronos è il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, dopo la decisione del Tar di Catania.
Il presidente della Regione uscente Crocetta e Micari hanno presentato altri due ricorsi che saranno discussi venerdì al Tar di Palermo. “Il termine per la presentazione delle liste stabilito dalla legge elettorale – aggiunge Crocetta – nasce per ragioni organizzative. Credo che non danneggi una competizione elettorale il fatto che un rappresentante di lista, presente in cancelleria prima delle 16, addirittura alle 15.30, presenti pochi minuti dopo un’integrazione a causa di una confusione nelle cartelle”. Secondo il governatore, “questa visione restrittiva” della norma elettorale lede “il diritto dei candidati a competere e dei cittadini che non possono così votare i loro rappresentanti. Si perde di vista l’obiettivo delle elezioni: consentire al popolo la partecipazione democratica alla vita del Paese”.