Tanta paura, bruciature e qualche livido per una decina di persone rimaste coinvolte dall’esplosione di un cratere sull’Etna. L’incidente intorno a mezzogiorno a 2650 metri di quota, in località Cisternazza, sul versante meridionale del vulcano più alto d’Europa. L’incidente, secondo gli esperti, sarebbe avvenuto a causa di un’esplosione freato-magmatica provocata dall’incontro della colata lavica, che si dirige verso la Valle del Bove, con un’abbondante sacca di neve presente in quella zona del vulcano.
I soccorsi sono stati immediati e i primi sei feriti sono stati stati ricoverati negli ospedali di Catania ed Acireale. Escoriazioni e qualche piccola ustione, ma nessun trauma grave. Tra loro, oltre a più di una guida, c’è anche un vulcanologo dell’Ingv, Boris Behncke, di nazionalità tedesca, che lavora all’Osservatorio di Catania ed era impegnato nell’attività di monitoraggio della colata lavica salito in quota per osservare gli sviluppi dell’eruzione in corso da due giorni e tre componenti di una troupe della Bbc.
La giornalista Rebecca Morelle, corrispondente scientifica per l’emittente britannica, è stata lievemente ferita alla testa mentre si trovava sul vulcano per lavoro. “I vulcanologi dicono che è stato l’incidente più pericoloso in 30 anni di carriera”, ha raccontato sul suo profilo Twitter in inglese. “La troupe è ok. E’ stato davvero spaventoso”, ha commentato, aggiungendo che “è un’esperienza che non vorrò ripetere mai e poi mai”.
Poi un elogio ai soccorritori. “I soccorsi e le guide sono stati eccellenti”, ha concluso la giornalista, complimentandosi “per un 78enne che ha trovato subito la via di fuga”.