Fiammetta Borsellino si rivolge al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per fare luce sui silenzi, le omissioni e i depistaggi certificati dalla sentenza del processo “Borsellino quater”
“Alla luce della pubblicazione delle motivazioni della sentenza, gli chiederò che sia fatta luce sulle responsabilità dei magistrati nelle indagini e nei processi sulla morte di mio padre. A noi e alla mia famiglia il Consiglio ha sempre risposto picche”.
Fiammetta Borsellino, chiarisce il suo pensiero in una intervista al Fatto Quotidiano ed a Repubblica, e si rivolge al Consiglio superiore della magistratura: “Cosa fa il Csm? Perché questo reiterato silenzio sui magistrati che hanno avallato il falso pentito Scarantino?”.
La figlia del magistrato chiede “risposte tangibili e non parate in occasione del 19 luglio, per l’anniversario della morte di mio padre e dei poliziotti”. A Repubblica spiega che quel giorno “la famiglia Borsellino si chiuderà in una commemorazione strettamente privata, per sancire un lutto rinnovato dalle nefandezze che stanno emergendo”.
Fiammetta Borsellino afferma che la sentenza del Borsellino quater “non e’ un punto di arrivo, ma di partenza, che il Csm deve acquisire al più presto. Alcuni dei magistrati che hanno avallato il falso pentito continuano a ricoprire incarichi importanti. Anna Palma è avvocato generale di Palermo, Carmelo Petralia è procuratore aggiunto a Catania”.
E’ un fiume in piena la figlia del magistrato ucciso in via D’Amelio: “Al magistrato Giuseppe Ayala, che nel 1992 era parlamentare, vorrei chiedere perché ha fornito sette versioni diverse dei momenti successivi alla strage, in cui si trovò fra i primi in via D’Amelio a tenere in mano la borsa di papà. E poco dopo scomparve l’agenda rossa”, aggiunge. Spiega anche che insisterà per incontrare nuovamente in carcere i fratelli Graviano.