Gianfranco Miccichè dissente, anzi smentisce totalmente Totò Cuffaro sulle larghe intese. “Non faremo mai un’alleanza per le regionali siciliane di ottobre con un Pd sbrindellato, inesistente e malfatto. Mi dispiace ma non concordo affatto con la tesi del Presidente Cuffaro. Lui è libero di sognare, ma la realtà è molto diversa da come la disegna lui”.
Il commissario regionale di Forza Italia, intervistato dall’Adnkronos prende le distanze dallo scenario ipotizzato sugli organi di stampa dall’ex presidente della Regione. Totò Cuffaro aveva lanciato la scorsa settimana l’ipotesi di un’alleanza strategica tra Pd e Forza Italia in vista delle Regionali di autunno in Sicilia. In una intervista al Corriere della Sera Cuffaro ha parlato di un “Partito della Regione” che, in caso di vittoria di Renzi al congresso, potrebbe passare da Forza Italia al Pd, passando per il Centro. Ma il disegno cuffariano non piace affatto al leader forzista.
“Capisco che Cuffaro abbia un pensiero libero e io sono contento per lui, ne ha tutto il dritto – spiega Miccichè – ma deve tenere conto, al di là dei suoi sogni, della realtà che à molto diversa di come la disegna. Intanto ribadisco che il Pd siciliano è inesistente sbrindellato, quindi non so neppure a quale Pd si riferisca”. Ma aggiunge: “Non c’è dubbio, però, che parte dell’elettorato di Sinistra è moderato”.
Miccichè boccia anche l’ex premier Matteo Renzi: “Abbiamo visto in questi anni quali sia il suo livello di inaffidabilità – dice ancora Miccichè – Da lui non comprerei neppure una macchina usata. Non so che tipo di patto si possa fare”. Ma avverte: “Noi abbiamo un’idea chiara di allargamento della coalizione per le regionali, allargata a Sinistra dove ci sono partiti che non hanno nulla a che vedere con la Sinistra, penso al mio amico Michele Cimino di Agrigento o di Salvatore Lo Giudice”.
“In Sicilia è escluso un allargamento della coalizione verso il Pd. Primo perché è innaturale”. Anche se questa posizione stride con l’appoggio a Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco di Palermo, fino a pochi mesi fa esponente di punta del Pd. “Con Ferrandelli è diverso – dice Miccichè – lui ha stracciato la tessera del Pd e ha sbattuto la porta al partito. Con lui si può ragionare. Insomma, è possibile un allargamento della coalizione ma io penso a un elettorato moderato. E’ un obbligo che abbiamo”.
Gianfranco Miccich’ boccia senza appello anche l’ipotesi dell’ex rettore Roberto Lagalla candidato alla presidenza della Regione. Un nume, quello di Lagalla, lanciato proprio da Cuffaro insieme con quello di Stefania Prestigiacomo e di Renato Schifani. Dall’ex viceministro forzista arriva un no secco: “Che io sappia è un professore universitario – dice – mentre Prestigiacomo e Schifani sono persone di partito che candiderei anche domani mattina. Bisogna smetterla con queste ipotesi di candidatura di gente che non ha mai fatto neppure il consigliere comunale. Non esistono i geni che risolvono i problemi del mondo, lo abbiamo visto con scienziati come Virginia Raggi a Roma e con Chiara Appendino a Torino. In un momento in cui sta vincendo l’antipolitica – spiega Gianfranco Miccichè – bisogna scegliere politici seri, e l’unica maniera possibile è la politica”. Il commissario regionale di Forza Italia è chiaro e diretto: “Diciamoli chiaramente, da soli non siamo in condizione di vincere, a Palermo abbiamo deciso di convergere su Ferrandelli, vedremo cosa accadrà alla Regione”.