Gianluca Gemelli dopo l’archiviazione: “Ho querelato Crocetta, a Di Maio dico…”

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gianluca gemelli

Gianluca Gemelli è stato tredici mesi sulla graticola, coinvolto nell’inchiesta giudiziaria “Tempa Rossa”. Una vicenda nata dall’indagine su un presunto progetto di stoccaggio di greggio lucano nei depositi del porto di Augusta. L’imprenditore 42enne è stato al centro dell’attenzione mediatica insieme ad altri manager coinvolti e sull’onda delle polemiche nate dalla diffusione delle intercettazioni telefoniche, la sua ormai ex compagna Federica Guidi si è dovuta dimettere da ministro per lo Sviluppo economico del governo Renzi.

Gemelli (nella foto con la ex compagna) oggi ha concesso una intervista al quotidiano on line la Gazzetta Siracusana nella quale si sfoga e puntualizza alcuni risvolti meno noti della vicenda che lo ha visto, suo malgrado, protagonista. L’iscrizione nel registro degli indagati per le ipotesi di reato di traffico illecito di influenze, corruzione e associazione a delinquere, lo indusse alle dimissioni da commissario di Confindustria Siracusa, pregiudicandogli rapporti nella sfera sia professionale che degli affetti.

La sfilza di intercettazioni telefoniche divulgate dai media nei giorni successivi minò pure i rapporti personali con l’allora compagna Federica Guidi. Ma dopo mesi di indagine, a fine marzo il Gip di Roma, Carini ha accolto la richiesta del Pm e emesso il provvedimento di archiviazione.

“Sulla vicenda giudiziaria non ho nulla da commentare in quanto non ritengo opinabile un’attività degli inquirenti che punti a verificare se esistessero delle ipotesi di reato. Io da subito, attraverso il mio legale, l’avvocato Paolo Carbone, ho fatto sapere che ero tranquillo e chiedevo agli inquirenti un colloquio al fine di chiarire la mia posizione – ha detto alla Gazzetta Gianluca Gemelli – Essere sempre stati in buona fede e corretti aiuta in queste situazioni ed avere rispetto e fiducia nelle istituzioni ed in particolare nella magistratura è stato fondamentale nell’affrontare ciò che stava accadendo. La vicenda ha avuto l’esito, per me da sempre scontato, di un chiarimento dei fatti avvenuto attraverso l’archiviazione delle ipotesi di reato nei miei confronti e verso tutte le persone coinvolte nel filone d’inchiesta che mi riguardava, avvenuta in data 30 marzo 2017”.

Molto interesse aveva suscitato la storia del famoso emendamento chiesto da Gemelli alla ex compagna Federica Guidi, ma l’imprenditore ha spiegato: “Non ho mai chiesto nulla a Federica, men che meno un emendamento che da quanto ho appreso dalla stampa non spettava a lei decidere. Si parla dei continui favori che Gemelli chiedeva alla sua compagna ministro, però è strano che questi famigerati favori non siano stati snocciolati in dettaglio, giorno dopo giorno; magari il motivo è che di favori non ne chiedevo?! La campagna stampa che è stata costruita attorno a questa vicenda, esaltando in maniera sproporzionata e faziosa ogni intercettazione e costruendo attorno ad esse delle sentenze di condanna su tutto, la trovo una bruttissima pagina della storia del nostro Paese. Ritengo inammissibile permettere che sia messo alla gogna chicchessia, senza che vi sia un minimo di consistenza giuridica su ciò che viene riportato sui giornali” – ha commentato Gemelli.

Se della vicenda giudiziaria, l’imprenditore siracusano preferisce non parlare, lo stesso non si può dire del ruolo che la politica ha avuto nella vicenda.  Rosario Crocetta utilizzò emblematicamente il caso- Gemelli per giustificare il trasferimento della sede dell’Autorità portuale del Mar di Sicilia orientale da Augusta a Catania.

“Non credo occorra alcun commento da parte mia – ha spiegato Gianluca Gemelli -.  Ritengo che di certe sue affermazioni, sul mio presunto ‘quartierino’, dovrà risponderne in tribunale, avendolo querelato motivatamente per diffamazione nei giorni scorsi. Ho dato mandato in tal senso allo studio legale dell’avvocato Puccio Forestiere. La mia denuncia sarà vagliata dalla procura di Catania”.

Pesante anche il giudizio sul Movimento 5 Stelle, che lo ha attaccato con l’iniziativa social e di piazza chiamata “Trivellopoli”.

“Fare politica è una cosa seria. Bisogna occuparsi con coscienza e competenza degli enormi problemi che attanagliano il nostro Paese. Oggi purtroppo assistiamo a pettegolezzo politico sterile, che cavalca l’onda degli ipotetici scandali al solo scopo di trarne vantaggio elettorale. Ad Augusta – ha raccontato –  abbiamo assistito alla scesa dei grandi big del Movimento 5 Stelle (Di Battista, Fico e compagni), che facevano a gara a chi la sparava più grossa, mostrando però di aver capito ben poco, se non addirittura nulla, di ciò che era realmente accaduto. Emblematica – ha continuato Gemelli – è stata l’intervista di Di Maio con Floris successivamente all’archiviazione dell’inchiesta per la mia posizione. Floris chiedeva conto in merito al loro atteggiamento di attaccare in maniera molto forte chiunque sia coinvolto in indagini, senza curarsi dei danni che si arrecano alle persone coinvolte, che magari poi vengono riconosciute innocenti ed a tal proposito il conduttore menzionò appunto il mio caso. Di Maio rispose che non era proprio così in quanto l’inchiesta di Tempa Rossa era ancora aperta. Delle due l’una: non ha la minima conoscenza giuridica per capire che un cittadino viene archiviato perché ritenuto non responsabile di atti penalmente perseguibili, indipendentemente dal fatto che l’inchiesta su altre persone prosegua, oppure non ha l’onestà intellettuale di ammettere di aver sbagliato e di conseguenza avere il buon gusto di scusarsi? Non credo che in entrambi i casi faccia una bella figura” – ha concluso.