Azioni legali contro il governo Musumeci per l’assenza di donne in giunta. Lo annuncia il Partito democratico per voce del suo segretario regionale Anthony Barbagallo.
“Sulla mancanza di donne nella giunta Musumeci il Pd siciliano procederà alle vie legali. Daremo incarico a un pool di esperti, coordinati dall’avvocato Antonio Saitta, per valutare ogni azione legale, non soltanto a tutela del diritto della parità di genere ma anche dell’immagine della Sicilia compromessa dalla scelta di Musumeci – dice il segretario piddino -. Una decisione anacronistica – prosegue Barbagallo – che fa ripiombare la Sicilia nel Medioevo, ma anche paradossale: si impone ai comuni la presenza delle donne in giunta e l’ente sovraordinato, la Regione, invece se ne infischia”.
Secondo il Pd “a nulla serve il lungo elenco di donne, valenti e con indiscutibili meriti professionali, scelte da Musumeci per ricoprire incarichi prestigiosi sia nello staff sia ai vertici burocratici regionali”.
“Il dato di fatto è che – rincara la dose Milena Gentile, responsabile del dipartimento Pari opportunità e politiche di genere del Pd siciliano – l’unica donna presente in giunta regionale è stata sacrificata in virtù di meri scambi di convenienza politica. Per questo, a ridosso del capodanno, abbiamo dato avvio alla campagna #inmezzoalleorecchie, raccogliendo una valanga di proteste e di petizioni. A questo punto non ci possiamo fermare, perché finalmente la Sicilia si adegui alle regioni del resto d’Italia applicando la legge Delrio, che prevede – conclude – il 40 per cento della presenza di donne in giunta. Chiediamo inoltre l’approvazione della doppia preferenza di genere per la legge elettorale regionale”.