Il movimento di Matteo Salvini, attraverso il suo esponente palermitano Francesco Vozza, offre l’assistenza legale gratuita al giornalista dell’Espresso Maurizio Zoppi, indagato per la pubblicazione della presunta intercettazione di Matteo Tutino. I leghisti siciliani hanno annunciato che difenderanno, attraverso i loro avvocati, il cronista accusato di calunnia, oltre che di pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico nell’ambito dell’indagine avviata dalla Procura di Palermo dopo la pubblicazione da parte del settimanale dell’intercettazione (la cui esistenza è smentita da più procure siciliane) riguardante un colloquio tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e il suo medico personale, il primario di Chirurgia plastica Matteo Tutino, attualmente agli arresti domiciliari per falso, truffa e peculato.
Al centro della vicenda la frase “la Borsellino va fatta fuori come suo padre”, che secondo l’Espresso avrebbe pronunciato Tutino. “Quello che sta succedendo col caso dell’intercettazione fantasma di Crocetta e Tutino ha semplicemente dell’incredibile – afferma Vozza – Non sta né in cielo né in terra che un giornale serio come l’Espresso si metta a pubblicare notizie false su questioni cosi’ delicate, ma di sicuro siamo certi che un giornalista serio come Zoppi non s’inventerebbe mai una storia simile solo per fare uno scoop. Ovviamente saranno i giudici a stabilire la verità in questa inquietante vicenda, ma il gruppo palermitano di ‘Noi con Salvini’ ha deciso che proporrà a Zoppi, pur essendo quest’ultimo probabilmente lontano dalle nostre idee, di accettare la nostra assistenza legale gratuita; l’unico fine che abbiamo agendo in tal modo e’ quello di schierarci dalla parte della libertà d’informazione. Non sappiamo se il giornalista accettera’ – conclude Vozza – noi certamente speriamo di si”.
Zoppi e l’altro giornalista autore dell’articolo, Piero Messina, difesi dall’avvocato Fabio Bognanni, sono stati sentiti giovedì scorso dal capo della Procura di Palermo Franco Lo Voi e dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci. Mercoledì saranno di nuovo ascoltati dai magistrati.