Il sindaco grillino di Bagheria Patrizio Cinque non rilascia una intervista alle ‘Iene” di Italia Uno perché non parla “con dipendenti di Silvio Berlusconi, anche indiretti”, poiché “secondo una recente sentenza e attraverso le parole del PM Di Matteo è emerso che è stato stipulato un patto con Cosa nostra, intermediato da Marcello dell’Utri, che è stato mantenuto dal 1974 fino al 1992 dall’allora imprenditore Silvio Berlusconi’.
A spiegarlo, su un post, è lo stesso giovane sindaco che scrive: “Oggi a Bagheria sono venuti alcuni inviati de “Le Iene”. Il motivo della visita a Bagheria, questa volta, riguardava un bene confiscato alla mafia che da circa un anno è stato occupato abusivamente da delle famiglie – dice Cinque – Immediatamente mi sono mosso di concerto con la Prefettura e le Forze Dell’Ordine per un intervento mirato allo sgombero. Tenendo presente che all’interno dell’immobile sono presenti anche dei minorenni. La volontà chiara, di tutte le pubbliche istituzioni coinvolte nella vicenda, è quella di liberare l’immobile e poterlo riconsegnare, una volta riqualificato, alla collettività. Tutto è assolutamente documentabile e riscontrabile”. “Alle Iene – dice ancora Patrizio Cinque – ho fatto pervenire il seguente messaggio, dopo un primo tentativo di “approccio” da parte loro”, e ribadisce di non volere parlare con loro perché “dipendenti di Berlusconi”.
“Pertanto non ritengo conducente trattare l’argomento mafia con dipendenti di Berlusconi per rispetto dei morti uccisi dalla mafia e per rispetto di chi ha lottato contro la mafia, giornalisti inclusi – aggiunge – Per ogni richiesta di approfondimento giornalistico potrete inviare richiesta scritta ed avrete una relazione dettagliata sulla vicenda”. (AdnKronos)