Mentre l’emergenza incendi in Sicilia sta lentamente rientrando, esplode la polemica sulle responsabilità e le inefficienza.
Sono stati due giorni infernali per la provincia di Messina, devastata da vasti roghi scoppiati tra Patti e Sant’Agata di Militello, nel versante nord della Sicilia. Ma le polemiche restano roventi con un botta e risposta tra il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, che parla di strutture regionali inadeguate, e il governatore Crocetta che replica accusandolo di non conoscere i fatti.
Sul fronte dei roghi, i vigili del fuoco, che hanno lavorato tutta la notte, hanno ormai spento gli ultimi focolai e messo in sicurezza la zona, in particolare un’area per la raccolta di rifiuti vicino Patti dove, dieci anni fa in un incendio doloso morirono sei persone. Ora è il momento della conta dei danni: ingenti sia per l’ambiente, che per l’economia della zona.
Intanto il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, in una lettera indirizzata a Rosario Crocetta, ha evidenziato come “sia inadeguata organizzazione della Regione a fronteggiare il fenomeno attraverso una campagna antincendio efficiente”. Molte le fragilità del sistema regionale, a partire dalle difficoltà di gestione della Sala operativa unificata, ha scritto Curcio, “alla completa assenza di una flotta aerea regionale”.
La situazione si va normalizzando anche nel ragusano, in particolare a Chiaramonte Gulfi, Comiso e nella città capoluogo. Nella tarda serata di ieri, vista l’emergenza, il prefetto ha attivato un’unità di crisi nella sala Protezione civile. Il Comune ha individuato strutture per ospitare i residenti di una casa di riposo e di un centro di accoglienza che sono stati fatti sgomberare perché lambiti dalle fiamme. Non si registrano danni a persone, ma ingenti sono quelli alle strutture.
Diversi capi di bestiame sono rimasti uccisi dai roghi. I vigili del fuoco sono ancora al lavoro. Per domani, tuttavia, sono previsti venti da forti a burrasca nord-occidentali su Sicilia e Calabria, con possibili mareggiate lungo le coste esposte. Proprio la forte ventilazione – dice un avviso diffuso dalla Protezione Civile – potrebbe contribuire alla propagazione delle fiamme dei numerosi incendi boschivi che stanno interessando in particolare il Sud del Paese e rendere più difficili le operazioni di spegnimento da parte delle squadre di intervento, sia da terra sia con Canadair ed elicotteri. Coldiretti, dopo un primo monitoraggio, parla di danni per milioni di euro in tutta la Sicilia.
Nel ragusano e nel messinese – ha scritto in una nota l’associazione di categoria – “sono autentiche azioni di terrorismo che mettono in ginocchio un’intera regione massacrano le aziende, le colture, il paesaggio e danneggiano in modo irreparabile la biodiversita’ del territorio: un patrimonio devastato”.
“Il conteggio e’ ancora sommario, ma il vero disastro riguarda l’assoluta mancanza di soluzioni – ha affermato Francesco Ferreri, presidente di Coldiretti Sicilia- . Qualcuno in questa Regione deve assumersi la responsabilità della tragedia degli incendi. Se ci sono piromani devono andare in galera, ma non è possibile che ogni anno si ripeta la stessa situazione”.
Martedì Crocetta, che ieri aveva puntato il dito contro le azioni criminali dei piromani, incontrerà i sindaci di Patti e Chiaramonte. Le polemiche sulle inefficienze del servizio antincendi della Regione però non si placano.
“Il governo regionale avrebbe potuto, a prescindere dai ritardi dell’approvazione del bilancio, programmare prioritariamente le risorse per organizzare con uomini, mezzi e attrezzature la campagna antincendio e l’attività di pulizia dei viali parafuoco fin dai primi mesi dell’anno, invece ha lasciato i territori sguarniti di ogni risorsa nell’impossibilità di potere anche solo minimamente far fronte alle più elementari esigenze organizzative e di manutenzione”, hanno sostenuto i segretari provinciali Fai Cisl, Flai Cgli e Uila Uil di Messina. La lettera del capo della Protezione civile Curcio a Crocetta, che invita tra l’altro a porre subito rimedio alla situazione, da’ man forte a queste posizioni.
“Basta con lo scaricabarile, forse Curcio non conosce la storia. Abbiamo sempre avuto una convenzione con il Corpo forestale dello Stato, dopo che l’hanno smantellato i mezzi dovevano essere trasferiti ai vigili del fuoco. Ho chiesto di rinnovare la convenzione con i vigili del fuoco e aspettiamo una risposta. E di questo ho informato il ministero dell’Interno”, risponde Crocetta.