Si è concluso a tarda sera l’incontro a Palazzo Chigi del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e il premier Giuseppe Conte. Il governatore era stato convocato, insieme al sindaco di Lampedusa Totò Martello, per affrontare e individuare delle soluzioni ai temi che hanno scaldato l’estate sull’isola: dall’emergenza migranti a quella sanitaria nei centri d’accoglienza.
Un incontro che però non ha fornito quelle risposte che il presidente della Regione si attendeva. “Rimangono diversità di vedute con il governo che ha proposto alcune iniziative ma slegate da un calendario quindi al di fuori di scadenze precise – ha spiegato all’uscita da Palazzo Chigi -. Abbiamo dimostrato con i documenti che l’hotspot di Lampedusa e sostanzialmente tutti i centri d’accoglienza vanno chiusi, vanno svuotati per essere adeguati alle norme anti covid. Da parte del governo c’è la volontà di iniziare da quello di Lampedusa addirittura hanno accreditato questa iniziativa nei prossimi giorni”.
Per Musumeci è importante che anche l’Europa faccia la sua parte, ad esempio fermando le navi ong che operano nel Mediterraneo: “Abbiamo chiesto di non portare più navi ong nei porti siciliani e italiani. La Sicilia si fa già carico dei migranti che arrivano con barconi e barchini ed è già un grande risultato”.
Quindi si è parlato della situazione sull’isola di Lampedusa, che in queste settimane sta vivendo nuovamente una grande ondata migratoria dal nord Africa: “Abbiamo detto con franchezza che Lampedusa soffre un momento di particolare gravità e di tensione sociale che va contenuta e neutralizzata. Il governo ha assicurato iniziative di carattere economico e finanziario a sostegno della comunità di Lampedusa. Abbiamo chiesto lo stato d’emergenza per Lampedusa, palazzo Chigi risponde che lo stato d’emergenza c’è già per tutta Italia. Noi riteniamo che sia una sottovalutazione del problema ma il governo propone soluzioni economiche. Se le soluzioni saranno acqua frasca lo vedremo tra qualche giorno. Noi non siamo assolutamente soddisfatti, risposte concrete non sono arrivate prendiamo atto delle buone volontà ma di buone volontà sono lastricate le strade del mondo”.