Indagine sulla formazione, sequestrati 500mila euro all’ex deputato regionale Toni Rizzotto

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toni rizzotto

Sequestrati 500mila euro all’ex deputato regionale Toni Rizzotto. La vicenda nasce nell’ambito di una indagine che ruota attorno all’Isfordd (Istituto formativo per disabili e disadattati sociali), ente destinatario di fondi pubblici erogati dalla Regione siciliana.

La Guardia di finanza di Palermo ha eseguito il provvedimento emesso dal gip a carico di Antonino Rizzotto (Toni), 68 anni, e Alessandro Giammona, 46 anni, rispettivamente presidente e responsabile esterno operazioni dell’ente, entrambi indagati per peculato in concorso a danno della Regione: avrebbero sottratto somme all’istituto.

L’indagine è nata nel 2017 a seguito di alcune denunce da parte di ex dipendenti dell’Isfordd, che segnalarono presunte irregolarità nella gestione delle somme che dovevano essere impiegate per le finalità dell’istituto: l’organizzazione di corsi di formazione a favore di categorie tutelate per l’inserimento nel mondo del lavoro.

Le indagini delle fiamme gialle avrebbero dimostrato “l’effettiva distrazione delle somme”. L’Isfordd aveva ricevuto finanziamenti pubblici da parte del dipartimento regionale dell’Istruzione della Regione, dal 2012 al 2015, per oltre un milione e 500mila euro: fondi derivanti anche per progetti legati al cosiddetto “Avviso 20” e al “Prof (Piano regionale offerta formativa)” nel settore della formazione.

Toni Rizzotto, secondo la Guardia di finanza, ha ricevuto 32.520 euro tra dicembre 2012 e agosto 2016, “senza averne titolo”: denaro arrivato attraverso bonifici bancari e assegni tratti sui conti correnti dell’istituto. Alessandro Giammona, invece, “potendo utilizzare le credenziali di accesso ai conti correnti, si era autoliquidato 456.993 euro – sostengono gli investigatori – negli anni 2013-2017”.

Denaro che sarebbe stato giustificato “a compensare” le prestazioni di responsabile esterno operazioni “pure in assenza – ancora le fiamme gialle – di qualunque rapporto lavorativo formalizzato con l’ente”.

La gestione dei fondi pubblici da parte dell’Isfordd era stata oggetto, negli anni successivi all’erogazione delle somme, di rilievi da parte dell’assessorato regionale che, a seguito di “gravi ed evidenti irregolarità contabili e sulle attestazioni dei costi”, aveva avviato le procedure di revoca dei finanziamenti.