domenica 22 gennaio
1) Round midnight – A mezzanotte circa (1986) di Bertrand Tavernier.
Oscar 1987 alla miglior colonna sonora, il film si avvale delle musiche di Herbie Hancock e vanta tra gli interpeti il sassofonista Dexter Gordon, il vibrafonista Bobby Hutcherson, lo stesso Hancock, François Cluzet, Martin Scorsese e Philippe Noiret.
domenica 29 gennaio
2) Let’s get lost – Perdiamoci (1988) di Bruce Weber.
Opera, qui in edizione restaurata, sulla figura lirica di Chet Baker, più volte ospite del Brass Group (dal 1976 fino a due anni prima della morte).
domenica 5 febbraio
3) Heart of a dog (2016) di Laurie Anderson.
Ha commosso tutti all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Incentrato sull’amata cagnetta Lolabelle, il film è una toccante riflessione sul senso profondo della memoria, della perdita e, in definitiva, dell’amore, attraverso un originale linguaggio multimediale che mescola musica, animazione, inediti squarci familiari e opere d’arte della stessa Anderson, apprezzata violinista e musicista elettronica.
domenica 12 febbraio
4) New Orleans – La città del jazz (1947) di Arthur Lubin.
Sullo sfondo sotteso da New Orleans e Chicago, il film intreccia amore e musica narrando la vicenda di una giovane cantante lirica che s’imbatte nel mondo del jazz. Tra gli interpreti figurano anche Billie Holiday (nel ruolo di Endie), Louis Armstrong e Woody Herman (che interpretano se stessi).
domenica 26 febbraio
5) Sicily Jass – The world’s first man in jazz (2015) di Michele Cinque
Proprio in concomitanza col centenario del primo disco della storia del jazz (inciso dalla Original Dixieland Jazz Band di Nick La Rocca il 26 febbraio 1917), il film rende omaggio al cornettista di New Orleans (ma la famiglia era siciliana, di Salaparuta) con un viaggio – per usare le parole del regista romano di origine nissena – “nell’anima di un uomo che ha tentato, sbagliando quasi tutto, di riservarsi un posto tra le stelle della musica”.
domenica 12 marzo
6) Bird (1988) di Clint Eastwood.
Dedicato alla figura di Charlie “Bird” Parker (interpretato magistralmente da Forest Whitaker), è forse l’opera sul jazz che più ha diviso critica e pubblico per il taglio della narrazione, ricca di flashback, ma soprattutto per l’ardita scelta (eretica per alcuni, geniale per altri) di estrapolare gli assolo originali del sassofonista e innestarli su esecuzioni di musicisti contemporanei (tra cui Monty Alexander, Ray Brown, Ron Carter, Charles McPherson e Jon Faddis).
domenica 19 marzo
7) A proposito di Davis (2013) di Joel ed Ethan Coen.
Suggestivo spaccato del mondo del folk newyorchese, incentrato sulla figura immaginaria del musicista Llewyn Davis e ispirato alla vita del folksinger Dave Van Ronk ma anche di altri artisti folk che negli anni Sessanta frequentavano la scena del Greenwich Village di New York.
domenica 26 marzo
8) Mo’ Better Blues (1990) di Spike Lee.
Film drammatico che ha imposto per la prima volta nel ruolo di protagonista Denzel Washington. Il film avrebbe dovuto intitolarsi “A love supreme”, come il disco capolavoro di John Coltrane, ma la vedova del sassofonista negò il permesso a causa del linguaggio usato nel film, ritenuto troppo volgare.
domenica 2 aprile
9) Quadrophenia (1979) di Franc Roddam.
Prodotto dagli stessi Who, il film è tratto dall’omonimo album del 1973 della rock band inglese. Il chitarrista Pete Townshend (autore di testi e musiche) ritiene sia “il nostro ultimo grande disco”.
domenica 9 aprile
10) All that jazz (1979) di Bob Fosse.
Vincitore di ben 4 premi Oscar (tra cui quello alla miglior colonna sonora) e di molti altri prestigiosi riconoscimenti, il film costituisce, seppur con sviluppo drammatico, un appassionato omaggio al genere musical del quale celebra l’apoteosi attraverso l’eccellenza delle coreografie, delle musiche (di ampio ventaglio stilistico), del ritmo e della danza.
domenica 23 aprile
11) A hard day’s night (Tutti per uno) (1964) di Richard Lester.
Distribuito nelle sale pochi giorni prima dell’omonimo ed epocale disco per fargli da traino, il film (qui in una preziosa edizione integrale e restaurata digitalmente) è un delizioso affresco, non privo di ironia e scene esilaranti, sulla esplosione della beatlesmania tra la generazione giovanile dell’epoca.