Kabul, i carabinieri paracadutisti impegnati a salvare donne e bambini

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Nell’inferno dell’aeroporto di Kabul il presidio diplomatico italiano continua a garantire l’evacuazione degli afghani che hanno collaborato con il nostro contingente e le loro famiglie.

Sono i carabinieri paracadutisti del 1° reggimento Tuscania, che insieme ad alcuni colleghi del Gis, hanno dapprima vigilato sulla sicurezza della nostra ambasciata e da qualche giorno stanno impegnandosi per far lasciare il Paese asiatico alle famiglie di interpreti, guide, consulenti o semplici cittadini che hanno avuto rapporti con gli Italiani in Afghanistan.

La minaccia talebana è concreta, le rassicurazioni dei fondamentalisti, che hanno negato la volontà di voler punire chi ha aiutato gli Occidentali non è ritenuta credibile e le voci di arresti ed esecuzioni si moltiplicano ora dopo ora.

La rischiosa missione di portare in Italia gli Afghani in fuga da Kabul è affidata ai carabinieri dell’Aliquota di scorta del Contingente presso la nostra ambasciata ed a un piccolo ma specializzato nucleo di uomini del Tuscania e del Gruppo di Intervento Speciale. Si tratta di uomini addestrati ed equipaggiati per intervenire rapidamente sia in Patria che all’estero nelle situazioni più critiche, con decine di missioni internazionali alle spalle.

L’intera operazione è stata pianificata e organizzata in loco dai comandanti del reparto. I parà hanno contenuto la folla che pressava ai cancelli dell’aeroporto e si sono letteralmente gettati nella mischia per tirare fuori dalla massa di fuggiaschi le persone da imbarcare sul C130 dell’Aeronautica. Uomini, donne e bambini sono stati scortati dai militari italiani fin sull’aereo che li ha portati a Pisa. Allo stato, sono circa seicento le persone salvate a Kabul dalla vendetta dei Talebani.