La Cupola 2.0 si affidava a Leandro Greco e Calogero Lo Piccolo – VIDEO

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C’era anche Leandro Greco, nipote di Michele Greco detto “il papa” della mafia tra i nuovi leader di cosa nostra a Palermo. Adesso l’erede del boss di Ciaculli è finito in manette insieme ad altre sei persone arrestata dai carabinieri all’alba di questa mattina.

Il blitz è il seguito dell’operazione Cupola 2.0, con il quale gli investigatori del Comando provinciale dell’Arma guidato dal colonnello Antonio Di Stasio, e gli uomini della squadra mobile della questura di Palermo hanno smantellato la rete che stava tentando di riorganizzare il vertice mafioso.

Il progetto di ridare vita alla nuova Cupola della mafia era stato scoperto lo scorso 4 dicembre e aveva portato al fermo di 47 tra boss e gregari. Con la nuova operazione antimafia sono state individuate altre due figure di vertice dell’organizzazione, “eredi” di boss affermati, che avrebbero personalmente partecipato, in qualità di capi mandamento, alla commissione provinciale. Si tratta di Leandro Greco, nipote dello storico di Michele Greco, conosciuto come “il papa” e deceduto nel 2008 e Calogero Lo Piccolo, figlio del boss Salvatore Lo Piccolo, arrestato nel 2007, indicato come capo del mandamento di San Lorenzo Tommaso Natale. Leandro Greco, figlio di Giuseppe il regista, si faceva chiamare “Michele”, come il nonno.

Il provvedimento di fermo ha riguardato inoltre Giovanni Sirchia, affiliato di spicco della famiglia mafiosa di Passo di Rigano, che avrebbe partecipato all’organizzazione della riunione della commissione provinciale, occupandosi, in particolare, della consegna dei messaggi di convocazione alla riunione, nonché di accompagnare alcuni affiliati nel luogo individuato per la riunione.

Infine, sono stati fermati anche Giuseppe Serio, Erasmo Lo Bello, Pietro Lo Sicco e Carmelo Cacocciola, ai quali è stato contestato il reato di associazione mafiosa nonché di avere commesso alcune estorsioni nel mandamento di San Lorenzo-Tommaso Natale.

Particolare importanza nelle indagini assume la collaborazione recentemente avviata con la Procura di Palermo da due capi mandamento, a seguito dell’inchiesta dello scorso 4 dicembre: Francesco Colletti e Filippo Bisconti. I due hanno confermato la loro rispettiva posizione di vertice a Villabate e a Belmonte Mezzagno, ed hanno parlato della riorganizzazione della commissione provinciale di cosa nostra, specificandone le dinamiche interne, fornendo importanti elementi a sostegno dell’accusa nei confronti di Leandro Greco, Calogero Lo Piccolo e Giovanni Sirchia.