Conflitti generazionali. Uno di questi, a quanto pare, traccia una distanza ideologica siderale fra Massimo Ursino, il segretario provinciale di Forza nuova picchiato nei giorni scorsi da esponenti dei centri sociali, e il figlio, “frequentatore” del centro sociale Anomalia.
Sono gli stessi attivisti a rendere nota la “frequentazione” dello spazio e dei suoi militanti da parte del primogenito dopo la divulgazione della foto che ritrae, tra gli altri, il figlio di Massimo Ursino e uno degli indagati per l’aggressione in occasione di una iniziativa al centro sociale e poi fra i partecipanti di un corteo studentesco cittadino.
“Lo abbiamo accettato e accolto fra noi – spiega Anomalia – nonostante sapessimo chi fosse suo padre, semplicemente perché pensiamo che ognuno sia responsabile delle proprie azioni. Ciò che è unicamente importante è la condivisione delle idee. Se vuole essere dei nostri è, e continuerà ad essere, ben accetto”. (AGI)