“Mamma ha sempre dato tutto, non si è mai risparmiata né tirata indietro. Viveva in simbiosi con tutti. E così, anche consegnare un ricordo di lei, è difficile perché in mente ne affiorano tanti – ha detto Marta Fiore, una dei tre figli di Rita Borsellino – l’insegnamento più grande che ci ha lasciato – ha aggiunto – è quello di essere veri e coerenti a qualsiasi costo. Non ha mai smesso di cercare la verità, diceva non mi interessa chi è stato, ma voglio sapere perché. La ricerca della verità penso sia utile non solo a noi – ha concluso – ma a tutta la comunità nazionale”.
I funerali di Rita Borsellino saranno celebrati venerdì alle 11,30 nella chiesa Madonna della Provvidenza – Don Orione di via Ammiraglio Rizzo a Palermo. Intanto, resta aperta la camera ardente allestita in via Bernini 52, in un bene confiscato alla mafia e assegnato dal Comune al “Centro Studi Paolo Borsellino”; il sindaco Orlando ha anche disposto l’esposizione del gonfalone della città.
Rita Borsellino, sorella del giudice assassinato in via D’Amelio, è deceduta in ospedale a 73 anni, dopo una lunga malattia. La sua ultima apparizione pubblica era avvenuta in occasione delle celebrazioni per il 26° anniversario dell’eccidio. I figli di Rita Borsellino, Claudio, Cecilia e Marta Fiore, già duramente provati per la morte del padre Renato avvenuta lo scorso febbraio, hanno fatto sapere che coloro che volessero omaggiare la madre, potranno effettuare un versamento a sostegno del Centro Studi Paolo Borsellino, devolvendo il contributo presso la camera ardente o tramite bonifico bancario: Iban IT57O0501804600000000152801.
Rita Borsellino si era laureata in Farmacia all’Università degli studi di Palermo nel 1967, esercitando la professione di farmacista nel capoluogo siciliano per vari anni. Sposatasi nel 1969, nel 1995 divenne vicepresidente di “Libera”, l’associazione contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti, di cui è stata nominata presidente onoraria nel 2005.
E’ stata anche europarlamentare del Pd dal 2009 al 2014. Proprio con “Libera” ha contribuito in maniera determinante all’approvazione delle legge 109/96 sull’uso sociale dei beni immobili confiscati alle mafie, sostenendo il progetto Libera Terra.
Dopo l’assassinio del fratello si è impegnata nell’educazione alla legalità democratica e nella diffusione di una cultura di giustizia e solidarietà, tenendo vivo, soprattutto nelle nuove generazioni, il ricordo di tutte le vittime di cosa nostra.
Nel 2005 si era candidata con il centrosinistra come presidente della Regione Siciliana, ma dopo aver vinto le primarie contro Ferdinando Latteri, fu sconfitta alle urne da Totò Cuffaro.
Unanime il cordoglio della politica, per tutti il ricordo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “ho appreso con grande tristezza la notizia della scomparsa di Rita Borsellino, alla quale mi legavano sentimenti di vera amicizia e di condivisione. Con coraggio e determinazione, ha raccolto l’insegnamento del fratello Paolo, diventando testimone autorevole e autentica dell’antimafia e punto di riferimento per legalità e impegno per migliaia di giovani. Ai suoi familiari esprimo la mia vicinanza e la più grande solidarietà”.