L’anatema dell’arcivescovo Lorefice: “Criminali, Palermo non si tocca”

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“Vediamo questa nostra Palermo offesa, circondata dalle fiamme, stretta dai nemici, macchiata ancora di sangue, segnata dalla sopraffazione e dall’illegalità: diventiamo anche noi donne e uomini capaci di cambiamento, conversione, responsabilità. Facciamo tutto quel che è possibile – lo dico in primo luogo alle autorità presenti – per contrastare il bieco disegno di chi non guarda in faccia nulla, di chi per il denaro e il profitto non ha rispetto degli altri e della storia. Reagiamo noi, insieme, come Città, per dire a chi volesse farne un nuovo sacco che Palermo non si tocca!”.

Sono le forti parole, pronunciate stasera dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, nel discorso alla città in occasione del Festino di Santa Rosalia. Il recente incendio del Monte Pellegrino, il monte di Rosalia, ha aggiunto, “è stato per tutti noi un simbolico grido di allarme. Perché la violenza e l’insulto alla bellezza che non risparmiano nemmeno i luoghi sacri alla Santa indicano una deliberata volontà di distruggere la bellezza di Palermo, di toglierle l’aura di sacro. Non rassegniamoci, non scoraggiamoci!”.

Quindi l’appello: “Non abituiamoci alla bellezza di Palermo, non lasciamola deperire come se non ci riguardasse! Rispettiamola nei fatti, ogni giorno, con la cura dei cittadini e non con il menefreghismo dei profittatori, con comportamenti quotidiani di civiltà e non con la trascuratezza di chi usa e getta. Ma soprattutto difendiamola da chi vuole attaccarla in maniera massiccia e criminale”.