“Ho lasciato la Lega e questo è un punto fermo, ma la Lega non mi vuole più nel gruppo ‘Identità e Democrazia’ al parlamento europeo, me lo hanno detto sia Marco Zanni, presidente leghista di ‘Identità e democrazia’ che Marco Campomenosi, il capodelegazione della Lega al Parlamento Europeo. Per me non c’è più spazio, in sostanza la mia presenza non è più compatibile, dopo le mie uscite su vaccini e green pass”. Lo dice all’ANSA l’eurodeputata Francesca Donato ormai ex Lega.
“Evidentemente la mia uscita ha fatto molto rumore, mi spiace dover lasciare il gruppo perché ho lavorato bene ed anche altre delegazioni non avrebbero avuto nulla in contrario alla mia presenza – aggiunge Francesca Donato – Adesso, però dovrò riflettere e scegliere a quale gruppo aderire, ma in questa fase ho il desiderio e la necessità anche di essere indipendente rispetto alla mia posizione sul vaccino anti Covid”.
Ma Francesca Donato tiene a precisare di non essere contraria ai vaccini. “Sono sempre stata a favore dei vaccini – spiega – e ho sempre vaccinato i miei figli, non ho mai avuto posizioni ideologiche contro i vaccini, ma dico no al clima intimidatorio, alla demonizzazione e ridicolizzazione di chi manifesta forme di perplessità o contrarietà ai vaccini anti Covid e al green pass. Sono contro questo tipo di campagna vaccinale messa in atto da questo governo. C’è un clima di caccia alla streghe che non è da paese democratico. Ho avuto interlocuzioni continue anche con eminenti specialisti – aggiunge Francesca Donato – ed è indiscutibile che questa campagna di vaccinazione è stata ed è condotta con estrema superficialità senza il rispetto del principio di precauzione verso i cittadini”.
“Il virus è molto pericoloso se non viene curato ai primissimi sintomi – sottolinea Donato – io stessa e la mia famiglia lo abbia contratto e curato con terapia a base d’aspirina e vitamine C, D e Zinco e non sono contraria alla somministrazione di altri farmaci se necessario, ma va ribadito che, come dicono altri esperti, il vaccino protegge alcuni ma non tutti. Vaccino e green pass non sono garanzia di immunità, andiamo a leggere bene i numeri di chi finisce negli ospedali e anche in terapia intensiva tra i vaccinati. E poi costringere la gente a vaccinarsi persino per andare a lavorare non è da paese democratico”, conclude Francesca Donato. (Ansa)