“Se inviti ancora quei bastardi a casa nostra, i fiori li metteranno sulla tua cassa da morto”. E’ quanto si legge in una missiva indirizzata ad Antonio Rubino, ex responsabile organizzativo del Pd siciliano, e recapitata nella sede del partito di via Bentivegna, a Palermo. Il leader dei Partigiani dem, formazione costituitasi dopo le polemiche sulla formazione delle liste, segue una presa di posizione pubblica sulla sparatoria di Macerata contro gli extracomunitari dopo il barbaro omicidio della ragazza italiana, con l’invio di un mazzo di tulipani rossi alle vittime “come segno contro le barbarie” e l’invito a ospitare i migranti in Sicilia “culla di civiltà e dell’accoglienza per abbracciarvi con affetto”. Antonio Rubino ha denunciato l’episodio alla Digos che sta indagando.
“Tutta la mia solidarietà ad Antonio Rubino per la lettera di minacce che gli è stata recapitata. Questa lettera conferma la presenza di un clima che, anche in una terra d’accoglienza come la Sicilia, si sta facendo pesante”. Lo dice Fausto Raciti, segretario regionale Pd, dopo le minacce indirizzate ad Antonio Rubino, ex responsabile organizzativo regionale del Pd e ora leader dei partigiani dem.
Carmelo Miceli, segretario provinciale di Palermo del Pd parla di atto gravissimo, ignobile e vergognoso che dimostra come sia in atto un costante tentativo di intimidire le istituzioni, la democrazia e la libertà di espressione”. Il capogruppo del Pd in consiglio comunale a Palermo, Dario Chinnici, dice che “la lettera con le minacce di morte ad Antonio Rubino è un gesto vile che condanno fermamente. Voglio mandare ad Antonio la solidarietà mia e di tutto il gruppo consiliare del Partito democratico”.