L’ex collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara continua a far parlare di se e ad attirare gli strali dei pm, ma riesce anche a diventare un “caso” da studiare sotto il profilo criminologico.
Pochi giorni fa l’uomo è stato diffidato dal difensore del giudice Paolo Borsellino, nel corso del processo che vede Matteo Messina Denaro imputato per le stragi del 92/93, ad utilizzare strumentalmente qualunque riferimento alla vedova e ai figli del magistrato ucciso in via D’Amelio. L’ex pentito, peraltro autore di tre missive contro il pm Gabriele Paci, sulla sua pagina Facebook è tornato ad attaccare il magistrato chiamando in causa la Procura di Palermo e Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino ed animatore del movimento delle “agende rosse”.
Calcara, nonostante le sentenze e le dichiarazioni di pentiti che ne hanno sconfessato l’appartenenza a cosa nostra, per 28 anni è riuscito a farsi passare come colui il quale cercò di salvare la vita a Paolo Borsellino. Una storia che di recente ha visto pronunciarsi prima la Procura Generale di Catania – che ha ipotizzato un depistaggio da parte dell’ex pentito – e poi il Procuratore aggiunto di Caltanissetta, Gabriele Paci, che ha definito Calcara un collaboratore di giustizia eterodiretto, “uno di quelli che inquinavano i pozzi”. Una definizione che ovviamente non è piaciuta a Calcara tanto da indurlo a querelare il pm Paci e da presentare a suo carico un esposto al CSM.
Vincenzo Calcara, che per molti anni si è fatto vanto della vicinanza della famiglia Borsellino, ha reagito alla diffida dei familiari del giudice con un nuovo post su Facebook con il quale ribadisce le accuse a Paci che “dovrà spiegare il motivo per il quale, senza nessun riscontro, ha voluto definirmi un collaboratore di giustizia eterodiretto ed un inquinatore di pozzi”, affermando di non avere nessuna intenzione di ritirare l’esposto e la querela presentata, che a suo dire “hanno dato fastidio a diverse persone, tra le quali persone a me molto care”.
nel post, che pubblichiamo, si può leggere il riferimento ai figli del giudice Borsellino che però, tramite il loro legale hanno espresso la totale fiducia nei confronti della Procura di Caltanissetta e in particolare del pm Paci.
L’ex pentito ha sentito la necessità di affermare che la sua attendibilità è ad oggi riconosciuta dalla Procura di Palermo, ringraziando al contempo Salvatore Borsellino per la vicinanza che ancora oggi gli accorda. Calcara, in effetti, con il fratello di Paolo ha partecipato a numerose manifestazioni antimafia.
E sul “caso” Vincenzo Calcara ha concentrato la sua attenzione il criminologo Giancarlo Candiano Tricasi (nella foto, autore, tra la’altro, del libro “Criminology – Profili criminali”) che registrerà un “faccia a faccia” con l’ex pentito di cosa nostra che con le sue dichiarazioni ha messo in dubbio l’attendibilità di indagini e magistrati.
Le dichiarazioni di Calcara, ancora una volta con una tempistica e metodologia impeccabile, rendono il processo a Matteo Messina Denaro di rilevanza internazionale, interessando i media di mezzo mondo.