Luigi Di Maio lascia la guida del Movimento Cinquestelle. L’annuncio sarà dato alle 17 a Roma, al Tempio di Adriano, circondato dai “facilitatori” regionali.
Il ministro degli Esteri, capo politico del M5s dal settembre 2017, ha anticipato la sua decisione ai ministri e ai vice ministri pentastellati, in una riunione a Palazzo Chigi. Fino agli Stati generali, in programma a marzo, la reggenza del M5s sarà assunta da Vito Crimi, per statuto, in quanto componente più anziano del comitato di garanzia. Nel corso della convention, che dovrebbe tenersi nel corso del weekend tra il 13 e il 15 marzo, poi si deciderà se vi sarà una riforma della governance che introduca elementi di collegialità come alcuni chiedono, o se sarà scelto un nuovo capo politico.
“Oggi pomeriggio alle 17 sarò a Roma insieme a tutti i facilitatori regionali. Mi collegherò in diretta perché ho delle cose importanti di cui parlarvi. Vi aspetto. A più tardi. Forza” – ha scritto Di Maio su Facebook.
Le dimissioni arrivano a pochi giorni dell’esito delle Regionali in Emilia Romagna e Calabria, dove il M5s ha corso con un proprio candidato in seguito alla decisione presa dagli iscritti di Rousseau che andava in controtendenza con quello deciso dallo stesso Di Maio.
“La cosa importante è restare uniti, tenere tutti uniti nel Movimento, nello scegliere insieme la strada per il futuro – ha ammonito il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora, al termine dell’incontro, a Palazzo Chigi -. Si apre un momento delicato per il Movimento 5 stelle. Dobbiamo proseguire uniti perché altrimenti, divisi ci condanniamo all’irrilevanza”.
Dal Pd, il ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli ha rassicurato: “Credo che il Movimento, se Di Maio dovesse mai decidere davvero di fare un passo indietro, sarà in grado di trovare un nuovo assetto organizzativo e di leadership. Poi sulle decisioni specifiche che riguardano concessioni e tante altre decisioni che abbiamo sul tavolo, i percorsi che abbiamo deciso sono i percorsi che conoscete: rispetto a quello non ci sono novità e non ci saranno novità”.
Per Forza Italia parla Anna Maria Bernini: “Il premier ormai sembra Alice nel Paese delle meraviglie: per lui le prossime elezioni regionali non avranno alcuna valenza politica, sulla prescrizione c’è un buon clima nella maggioranza e le eventuali dimissioni di Di Maio da leader M5s non avranno alcuna conseguenza. Ma Italia Viva anche stamani ha ripetuto che il lodo Conte sulla giustizia è incostituzionale – prosegue la forzista – mentre lo spread ha toccato quota 170 proprio a causa delle tensioni nel governo. E’ un classico caso di dissociazione dalla realtà che sta sempre più minando la stabilità del Paese e la credibilità della politica”.
Ironico Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia: “Siamo alle comiche finali, con Zingaretti che annuncia lo scioglimento del suo partito e Di Maio che scappa dalle sue responsabilità. Fratelli d’Italia vuole votare subito per dare agli italiani un governo che rimetta in piedi la Nazione” – ha commentato.