Un’intera vita dedicata alla cronaca. Ai misteri e ai misfatti. E’ andato via, in silenzio, in punta di piedi il grande collega e amico Aurelio Bruno classe 1922, decano dei cronisti palermitani di Giudiziaria – e non solo – memoria storica di fatti e misfatti di Sicilia soprannominato “il maestro” ma anche “cronista da marciapiede”.
Laureato in Giurisprudenza s’iscrisse all’Ordine nazionale dei giornalisti con anzianità 1 luglio 1949. Ad appena diciassette anni, dopo aver conseguito la licenza liceale, nel giugno 1940, inizia la sua attività come cronista di nera al quotidiano “L’Ora” di Palermo dove lavora fino al maggio 1943.
Dal dicembre ‘44 al gennaio ‘47 fa il servizio militare negli agenti di Pubblica Sicurezza. Nel ‘47-‘48 è all’Agenzia giornalistica siciliana, e poi come praticante al “Mattino di Sicilia” occupandosi di nera.
Nel 1950 entra all’Agenzia giornalistica informazioni siciliana e, nello stesso anno, collabora coi servizi giornalistici del “Gazzettino di Sicilia” della Rai nazionale.
Dal 1952 al 1966, oltre a mantenere il suo rapporto con la Rai, lavora alla redazione palermitana dell’Ansa. Nel 1969 assume l’incarico di corrispondente di nera e giudiziaria del quotidiano “La Sicilia” di Catania e nel 1976 è redattore della Rai.
Ha collaborato con la redazione siciliana de “L’Unità” e con la pagina regionale del “Giornale d’Italia”, con Telestar e con il Telegrafo di Livorno, con “Il Mattino” di Napoli. Aurelio è stato testimone vivente della cronaca siciliana del Novecento: dal fascismo ai bombardamenti su Palermo, dalle vicende della banda Giuliano alle rivolte all’Ucciardone del 1958, ai tumulti del luglio 1960, dalla guerra fredda a quella tra le cosche mafiose.
Nel gennaio 1997 il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli aveva conferito il titolo di Cavaliere. Chi scrive conserva un bel ricordo di Aurelio. C’eravamo sentiti, l’ultima volta, nello scorso mese di luglio, quando mi chiamò in redazione (quotidiano “La Sicilia”, ndr). Voleva che lo aiutassi a recuperare parte di un suo archivio storico che aveva prestato, forse incautamente, ad uno storico, oggi anche lui non più tra noi. Non potei aiutarlo e me ne rammarico. Riposa, grande Aurelio in quella “nuvoletta” lassù dove già ospita tanti altri colleghi che non sono più tra noi. Avrai tanto tempo per raccontare i numerosi aneddoti che hanno accompagnato la tua lunga esistenza. Ciao “Cavaliere”. I funerali si svolgeranno oggi alle 12 nella chiesa del cimitero di Sant’Orsola.