Beni per un valore di oltre 850 mila euro sono stati sequestrati, in un’attività congiunta, dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri e dal Gico della Guardia di Finanza di Palermo, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo-Sezione Misure di prevenzione su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Il sequestro, finalizzato alla confisca, è stato eseguito nei confronti di Maurizio Pecoraro, 51 anni, in atto libero, ma tratto in arresto nel dicembre del 2011 nell’operazione denominata “Pedro”.
“Il provvedimento evidenzia la figura di Pecoraro – si legge nella nota congiunta di Carabinieri e Finanza – quale custode della cassa del della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, retta in quel momento da Tommaso Di Giovanni. La complessa attività investigativa, svolta attraverso minuziosi accertamenti patrimoniali sui beni sospettati di essere nella effettiva disponibilità del predetto, ha consentito di individuare un ingente patrimonio illecitamente accumulato in diversi anni di malaffare”.
Attività commerciali, immobili e conti correnti sono stati passati al setaccio dagli investigatori e, “alla luce della evidente sproporzione tra il loro valore e i redditi dichiarati, sottoposti a sequestro”, dicono. Il provvedimento di sequestro ha interessato una ditta individuale con relativo complesso beni aziendali denominata ”Le bibite di Ale91″, con sede a Palermo, che svolge attività di somministrazione di alimenti e bevande; tre appartamenti a Palermo; un magazzino a Palermo; dodici rapporti bancari e quattro veicoli.