La sezione misure di prevenzione, su richiesta della Procura di Palermo, ha emesso un provvedimento di sequestro di aziende, disponibilità patrimoniali e finanziarie nei confronti di Vincenzo Gammicchia, 71 anni, imprenditore palermitano nel settore della vendita ed assistenza di pneumatici, per un valore complessivo di oltre 17 milioni di euro.
L’imprenditore viene indicato dagli inquirenti come “contiguo alla criminalità organizzata e a disposizione di Cosa Nostra per investire nelle proprie attività risorse di provenienza illecita riconducibili alle famiglie mafioso dei Galatolo e dei Fontana”.
Nelle operazioni sono stati impegnati oltre 50 finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, con il supporto di elicotteri della sezione aerea di Palermo, che hanno sottoposto a sequestro aziende, quote societarie, immobili, conti correnti bancari, polizze assicurative, cassette di sicurezza, auto e moto.
L’attività di indagine è stata condotta dai militari del Gico che hanno sottoposto al setaccio atti giudiziari e informazioni patrimoniali, che riguardano un arco temporale di oltre 40 anni.
Alla luce delle investigazioni patrimoniali svolte dalle Fiamme gialle, il Tribunale ha ritenuto ricorrenti gli elementi per ritenere l’uomo – pur incensurato – “un soggetto socialmente pericoloso, in quanto ‘appartenente’ (anche se non partecipe) al sodalizio mafioso, in considerazione dei fattivi contributi forniti nel tempo, diversificati nelle prestazioni concrete, ma comunque coerenti e riconducibili all’inquadramento del Gammicchia nella categoria dell”imprenditore colluso’ con la mafia.Fin dall’inizio della sua attività imprenditoriale, risalente alla fine degli anni ’70, secondo quanto emerso, l’uomo “si è prestato ad occultare e schermare risorse di provenienza illecita, investendole nella propria attività e pattuendo con esponenti di spicco del sodalizio forme di compartecipazioni da cui derivava il versamento di somme negli anni. All’inizio degli anni ’80, i fratelli Giuseppe e Vincenzo Galatolo avrebbero investito nell’attività di rivendita di pneumatici 100 o 200 milioni ‘per farlo iniziare'”.
Ed ancora, Gammicchia “ha fornito nel tempo vari contributi di natura illecita approfittando della propria impresa, mettendosi a disposizione per organizzare presso i locali della sua attività commerciale incontri tra esponenti mafiosi e per favorire il furto di autovetture che gli erano state consegnate per interventi e riparazioni, duplicando le chiavi e annotando gli indirizzi di residenza dei clienti”.
Poi “ha ottenuto, siglando specifici accordi con esponenti di spicco del sodalizio, l’esonero da richieste estorsive e, addirittura, l’appoggio del sodalizio nell’eliminazione della concorrenza con metodi violenti e mafiosi, in occasione della possibile apertura di un punto vendita nei pressi della sua attività commerciale da parte di un diretto concorrente: una testa di capretto posta sulla recinzione dell’area ove avrebbe aperto la nuova impresa e una telefonata convinsero, secondo i collaboratori, il malcapitato a lasciar perdere.
È stato quindi eseguito, fa sapere ancora la Gdf, il sequestro dei beni di seguito elencati, che da oggi saranno affidati ad un amministratore giudiziario affinché li gestisca nell’interesse della collettività: 2 imprese e relativi compendi aziendali a Palermo, operanti nel settore della vendita e riparazione di pneumatici, con 5 punti vendita dislocati in diversi quartieri cittadini; l’80% delle quote societarie di un Consorzio sito a Palermo, operante nel settore della revisione dei veicoli; 25 immobili (appartamenti e magazzini), tra i quali in particolare due ville di cui una in zona San Lorenzo con piscina ed una a Isola delle Femmine; 44 rapporti bancari, 10 polizze vita e 2 cassette di sicurezza; 11 fra autoveicoli e motoveicoli.