Il gruppo di Sinistra Comune è entrato a Sala delle Lapidi, prima dei lavori del Consiglio comunale di Palermo, con la maglietta della missione Mediterranea: “Per esprimere solidarietà e vicinanza alla Ong, con la bandiera di Palermo issata sulla nave”.
“La scelta di entrare a Sala delle Lapidi con le magliette di Mediterranea – dicono i consiglieri comunali di Sinistra Comune Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando, Marcello Susinno – è un modo per coniugare le battaglie istituzionali con l’impegno civile e difendere in ogni modo ed in ogni sede i diritti delle persone, soprattutto le più vulnerabili. Perché la città è un porto aperto a tutte le diversità: la bandiera di Palermo sventola sulla Mar Jonio e in aula i consiglieri di Sinistra Comune indossano le magliette della Ong”.
Bisogna praticare i diritti e battersi contro il razzismo in ogni luogo, dalle scuole ai luoghi decisionali: è questo il messaggio lanciato da Sinistra Comune. Dopo dodici giorni di navigazione e monitoraggio, la nave Mare Jonio da martedì è a Palermo. “A bordo, accanto a quelle dell’Europa e dell’Italia, sventola la bandiera di Palermo, come su tutte le navi che partecipano al progetto, perché salvare vite umane e denunciare lo sfruttamento di uomini e donne che mettono a rischio la loro sopravvivenza per giungere in Europa – sostengono i consiglieri di Sinistra Comune – è un dovere di tutte e tutti, dentro e fuori le istituzioni, a terra come a mare”.
“Dopo 12 giorni di navigazione nel Mediterraneo centrale, la Mare Jonio effettuerà una breve sosta tecnica, al fine di consentire le operazioni di rifornimento e riassetto necessarie a ripartire, per riprendere prima possibile la sua missione di monitoraggio, racconto e denuncia”, si legge in una nota.
“La presenza di Mediterranea, in un mare che era stato svuotato di testimoni, ha dimostrato, giorno dopo giorno, l’importanza di essere dove le persone rischiano di morire nel silenzio e nell’abbandono – si aggiunge nella nota -: Malta e l’Italia, da quando Mediterranea è in mare, hanno riaperto di fatto i loro porti, anche se purtroppo la Libia ha continuato a riportare decine di persone verso la sofferenza delle torture e degli abusi. Da terra, intanto, si è riaccesa la speranza per una nuova stagione di disobbedienza morale al clima di intolleranza e odio che sta avvelenando le nostre società, e di profonda obbedienza civile alla parte migliore della storia italiana ed europea, sancita nei primi articoli della nostra costituzione, nel diritto internazionale, nel diritto del mare, che sempre mettono la vita e la dignità umana sopra ogni cosa. Migliaia e migliaia di persone, in Italia e non solo, sono già diventate Mediterranea, sostenendo il crowdfunding. Il successo straordinario degli oltre 146.000 euro raccolti da più di 1640 sostenitori, racconta quanta partecipazione stia suscitando questa impresa collettiva; attivandosi sui territori con decine di iniziative, condividendo col fiato sospeso i giorni e le notti trascorsi a osservare il mare, segnalare necessità di soccorso, ricordare agli Stati i loro doveri, e alle persone tutte che si può ancora seguire la rotta dell’umanità. Siamo felici di fermarci a Palermo prima di ripartire, la città della quale abbiamo issato la bandiera fin dal primo giorno in cima alla Mare Jonio”, conclude la nota.