Arrivano a Lampedusa senza sosta: nell’arco di una sola notte sono approdate una dozzina di piccole barche, provenienti dalla Tunisia, portando a quasi mille il numero degli ospiti nell’hotspot, che tra incendi e annunci di chiusura, negli anni ha ridotto la propria capienza a meno di cento posti.
Mentre a Lampedusa i migranti affollavano l’isola, a Brindisi, alle 2.30 della notte, un gruppo di 30 tunisini si è dato alla fuga dal Cara di Restinco, a Brindisi, dove erano ospitati dopo essersi sottoposti a tampone, che aveva dato esiti negativi. Nove di loro sono stati già rintracciati, due dei quali portati al pronto soccorso. Anche a Lampedusa alcuni dei migranti, una ventina, arrivati in nottata, sono stati trovati sulla terraferma: erano approdati eludendo i controlli.
Nell’isola delle Pelagie – che in pochi giorni ha ricevuto la visita del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e del leader della Lega Matteo Salvini – la prefettura di Agrigento organizza trasferimenti per contenere l’emergenza che si è creata nel centro di contrada Imbriacola: stamattina sul traghetto di linea per Porto Empedocle sono stati imbarcati 200 migranti (sull’isola ne restano 809), un’operazione che nelle ultime settimane è diventata un rito. Ma nell’hotspot si registra ogni genere di difficoltà, anche la semplice identificazione degli extracomunitari risulta problematica, a causa della folla di presenti e delle misure sanitarie che devono essere adottate in questo periodo.
Intanto, anche oggi Salvini attacca il governo sulla questione migranti: “Spalanca i porti, non riesce a controllare gli immigrati e registra decine di fughe da Nord a Sud nonostante il rischio contagi: il nostro Paese è in pericolo”. E Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, aggiunge che “Fuggire dai centri d’accoglienza sembra essere la moda dell’estate”. Di tutt’altro tenore l’iniziativa inaugurata oggi a Firenze:, dove è partita una raccolta di fondi, che si concluderà il 20 settembre, per mettere insieme 30 mila euro che serviranno al restauro della Porta d’Europa, l’opera di Mimmo Paladino in memoria dei migranti morti, inaugurata nel 2008.
“La Porta di Lampedusa segna l’inizio dell’Europa – spiega Pietro Bartolo, ex responsabile del presidio ospedaliero di Lampedusa e attuale europarlamentare – è la prima immagine che vede chi arriva nel nostro continente. (Ansa).