Come garantire la sicurezza nei cantieri di lavoro e come potenziare il sistema dei controlli per limitare le morti bianche. A questa domanda hanno cercato di rispondere rappresentanti sindacali e istituzionali nel corso della tavola rotonda “Tuteliamoci creando lavoro” organizzata dalla Filca CislPalermo Trapani, questa mattina nell’aula consiliare di Palazzo delle Aquile a Palermo.
Le morti bianche sono in tragico aumento così come gli infortuni nei cantieri di lavoro, in particolare in quelli edili. Di 24 infortuni mortali avvenuti nell’ultimo periodo 11 si sono verificati in Sicilia. L’Isola, infatti, è al quarto posto a livello nazionale per decessi avvenuti sui luoghi di lavoro e il trend purtroppo non accenna a fermarsi.
“Quello delle morti bianche è un fenomeno difficile da arrestare – afferma Franco Turri, segretario generale nazionale Filca Cisl – ma si può in qualche modo limitare soltanto con l’impegno concreto di tutti. Ciò vuol dire riformare profondamente il settore a partire dalla tipologia delle imprese la cui qualificazione diventa fondamentale per fare in modo che ci sia un intervento forte sulla salute e sulla sicurezza. Ad esempio ad essere governato deve essere anche il sistema degli appalti, con il nuovo codice ma all’interno di questo c’è la catena dei subappalti che va controllata altrimenti difficilmente si riuscirà ad intervenire. Uno dei problemi è anche la fuga del contratto. Basti pensare che un edile prima di entrare in cantiere deve fare due giorni di formazione sulla sicurezza del lavoro in cantiere mentre chi applica altri contratti non lo fa. Purtroppo oggi assistiamo ad una fuga dal contratto per cui le imprese applicano contratti meno costosi in edilizia con gente meno preparata nei cantieri. Al sud abbiamo purtroppo un aumento sempre più forte del lavoro nero e del lavoro irregolare che assume una rilevanza diversa da altre parti d’Italia proprio per la debolezza economica del territorio. In un quadro in cui le condizioni di lavoro oggi sono peggiorate, applicare correttamente i contratti, combattere il lavoro nero e controllare il sistema degli appalti e subappalti sono fondamentali per garantire sicurezza e limitare gli infortuni”. “Siamo davanti a dati negativi che rilevano l’Isola ai primi posti – sottolinea Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl Sicilia -. La prima cosa da potenziare sono soprattutto i controlli che sono sicuramente una priorita’ rispetto alle esigenze di un mondo del lavoro molto complesso. In edilizia interagisce anche la questione del caporalato e del lavoro nero che possono combattersi solo potenziando i controlli e facendo applicare la legge. Il controllo deve essere fatto in sinergia e coordinamento tra più realtà preposte senza che ognuna di queste, mi riferisco ad Inps, Inail ed Ispettorato del lavoro, lavori isolata dalle altre. Certamente l’innalzamento dell’età pensionistica ha poi inciso anche nel quadro dell’aumento degli infortuni anche mortali. Se qualche passo avanti è stato fatto, i rischi dei lavoratori sono comunque in aumento. Ci sono lavori logoranti e fisicamente pesanti che non possono essere proseguiti dopo il conseguimento di una certa età. Va allora sicuramente incrementata la possibilità di aiutare le persone che fanno lavori molto faticosi”.
Tra gli intervenuti all’incontro a prendere la parola è stata anche direttrice dell’Inail di Palermo e Trapani Diana Artuso. “L’inail sta facendo molto sul tema della prevenzione – dice Diana Artuso – , una delle parole chiave su cui punta il nostro istituto. Più ricerca significa naturalmente maggiore prevenzione e quindi anche meno rischi ed infortuni sul posto di lavoro. Le imprese oggi vanno accompagnate e aiutate nel formare i lavoratori. E’ vero che i dati che abbiamo non sono certo confortanti pero’ vanno presi con la necessaria cautela affinché sul tema ci sia un approccio giusto. I dati vanno consolidati, sistematizzati e ricercati. La fascia d’età più colpita dagli infortuni e’ quella che va dai 45 ai 54 anni. Ciò ci deve fare riflettere sul fatto che dopo i 50 anni deve essere il lavoro ad adattarsi alle condizioni mature del lavoratore e non viceversa”. “Oggi puntiamo ad un impegno sempre più profondo nella prevenzione – continua – e all’impegno significativo delle imprese che operano nella legalità L’unica strada perseguibile per raggiungere buoni risultati è proprio quella di prevenire attraverso i dispositivi di sicurezza e poi formare ed informare i lavoratori. L’azione sinergica di tutti gli attori sociali, inoltre, senza dubbio contribuisce a fare crescere la cultura della sicurezza che non e’ mai abbastanza”.
“Per il patto di sviluppo per Palermo – dichiara Emilio Arcuri, assessore alle infrastrutture del Comune di Palermo- abbiamo 200 milioni di opere da realizzare che investono vari ambiti. Naturalmente in tema di sicurezza occorrerà realizzare tutti quegli interventi necessari per la piena tutela dei lavoratori. La presa di consapevolezza deve essere quella di attuare oggi azioni sostanziali che possano aiutare concretamente l’economia a partire dalle condizioni di lavoro che devono essere regolari e sicure. Da ciò il reperimento delle risorse per l’attuazione di opere infrastrutturali che migliorino concretamente i servizi della città”.