Musumeci ha ricordato Falcone ed attaccato “l’industria dell’antimafia”

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Musumeci ha ricordato Falcone ed ha attaccato “l’industria dell’antimafia”. Il presidente della Regione siciliana, intervenendo in Aula all’Ars per commemorare le vittime della strage di Capaci ha puntato l’indice contro chi ha sfruttato l’antimafia di maniera soltanto per motivi strumentali.

“La ricostituzione dell’Antimafia regionale cade in un momento particolare. Sono anni che in Sicilia denunciamo l’industria dell’antimafia, in un clima sempre più pesante che si è venuto a creare da parte di un circolo vizioso, una corte di privilegiati che cercava di utilizzarla solo per le proprie carriere politiche e imprenditoriali” – ha affermato Musumeci.

Il governatore siciliano ha insieme augurato buon lavoro al parlamentare dei “Cento passi” Claudio Fava eletto la settimana scorsa presidente dell’Antimafia regionale. “A quella mia denuncia fece seguito un silenzio assordante – ha proseguito Musumeci, rivolgendosi a Fava – anche in quest’Aula. Mi auguro possa lei lavorare in serenità, profondendo energie e producendo molto di più di quanto io abbia fatto in cinque anni. Due cose mi stanno a cuore – ha poi concluso – il codice etico per i politici e gli amministratori, subito messo a tacere per una serie di cavilli più formali che sostanziali, e l’abrogazione del voto segreto. Speriamo che tutti si possa trovare la forza per dare un segnale in questo senso, anche al di fuori di questo palazzo”.

Nel suo intervento, Musumeci ha ricordato Falcone sottolineando che il giudice “era uno dei magistrati più contestati dagli stessi colleghi, solo dopo il suo sacrificio è diventato un ‘esempio’. E lo stesso avvenne con Borsellino. E’ indispensabile – ha detto – ricordare e onorare la memoria di chi è caduto vittima di mafia, ma bisogna evitare il rischio del ‘rito’ e dell’ipocrisia”.